Il cda della Rai deve indicare per domani il nome di un nuovo presidente e “deve astenersi dal compiere atti al di fuori dell’ordinaria amministrazione, come ad esempio le nomine”. Il presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Alberto Barachini, su mandato dell’ufficio di presidenza, lancia un ultimatum ai membri del nuovo cda della televisione pubblica. Ricordando, anche, che “la Commissione può essere convocata anche nella pausa estiva in attesa di deliberazioni del cda”. “Mi sembra un atto importante – dice il capogruppo del Pd in commissione di Vigilanza Rai, Davide Faraone – a cui mi auguro il cda voglia dare una risposta urgente. E’ assolutamente necessario che il servizio pubblico completi il suo organigramma dopo che il Parlamento, attraverso il voto della Vigilanza, ha bocciato Foa. Il Cda prenda atto della situazione e sblocchi una situazione non più sostenibile”.
Una soluzione va trovata e bisogna fare presto. Ma prima occorre trovare l’intesa tra i gruppi parlamentari che siedono in Commissione perché serve il voto favorevole dei due terzi dei commissari. La settimana scorsa Marcello Foa è stato bocciato con il voto contrario e determinante dei commissari di Forza Italia. Ora si attende un nome su cui tutti possano convergere. E questo la sa bene Luigi Di Maio che, sottolinea, “finché non si troverà un’intesa tra i gruppi è inutile rimandare un nome alla commissione di Vigilanza”.
L’intesa “la dobbiamo trovare su valori e principi legati alla persona e non alla lottizzazione politica e allora arriveremo all’obiettivo di eleggere un presidente”. Quanto a Foa, ha sottolineato il vicepremier “nessuno può dire che è una persona di partito, è un giornalista che si è distinto con la sua indipendenza. Fabrizio Salini? Non lo conoscevamo fino a 15 giorni prima di nominarlo, quindi non si può dire che l’Ad della Rai sia una persona legata alla politica”. Per il capo politico del M5S, in sostanza, “non si riesce a eleggere un presidente perché noi non stiamo cedendo alle dinamiche della lottizzazione politica, che qualcun altro evidentemente vorrebbe”.