La commissione di Vigilanza ha eletto nel cda Antonio Pilati, Maria Luisa Todini, Guglielmo Rositani tutti con cinque voti, da parte di Pdl e Lega; Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi con cinque voti, indicati dal Pd; Rodolfo De Laurentiis, con cinque voti, per il Terzo Polo. Ci sono stati quattro voti per Flavia Nardelli, non ha votato Beltrandi.
Dunque un Cda a maggioranza Pdl che ricalcata la vecchia leadership.
“Ero e rimango ottimista sebbene, scusatemi la citazione, ‘senza illusioni’, come diceva Kennedy”. Commenta il commissario di Vigilanza, Sergio Zavoli, al termine della votazione. “Al di là di imprecisioni e incongruenze, contraddizioni e malesseri, manifestati legittimamente anche in quest’aula, qualcosa da oggi non sarà più come prima nel rapporto tra una politica malintesa e l’Azienda. Il segno dell’apertura di un varco c’è stato e va colto in un momento difficile per il Paese, che chiede a tutti legittimità e confronto, coesione e spirito costruttivo”, ha concluso Zavoli.
Diversi i toni usati invece dal leader dell’Idv Antonio Di Pietro che parla di “un golpe”, riferendosi al caso del dissidente Amato, senatore Pdl che aveva votata per l’outsider Nardelli, sostituito ieri dal presidente del Senato con Viespoli. “E’ stato cambiato il collegio elettorale mentre erano in corso le votazioni una lesione inaccettabile della democrazia. Una truffa a cui il presidente del Senato si è prestato e per questo dovrà risponderne”.