Il premier spagnolo Mariano Rajoy ha detto che assumerà le competenze del presidente catalano Carles Puigdemont per convocare nuove elezioni.
Il governo spagnolo ha deciso di proporre al senato la destituzione del presidente catalano Carles Puigdemont, del vicepresidente Oriol Junqueras e di tutti i membri del Govern: ‘La mia volontà è di andare a elezioni il prima possibile, non appena sarà ripristinata la normalità istituzionale. Lo vuole la maggioranza, dobbiamo aprire una nuova fase’, ha aggiunto Rajoy parlando al massimo di sei mesi.
Le misure decise prevedono anche il divieto per il Parlament catalano di eleggere un sostituto di Puigdemont. L’assemblea catalana eserciterà solo una ‘funzione rappresentativa’, non potrà adottare iniziative contrarie alla costituzione e Madrid avrà un potere di veto entro 30 giorni sulle sue decisioni.
Podemos è sotto shock davanti alla sospensione della democrazia non solo in Catalogna ma anche in Spagna, ha affermato il numero due del partito ‘viola’ Pablo Echenique dopo l’annuncio delle misure decise da Madrid contro la Catalogna. Le misure annunciate dal governo di Madrid sono ‘un colpo di stato contro il popolo della Catalogna’, ha affermato il deputato del Pdecat, il partito del presidente Carles Puigdemont, Josep Lluis Cleries.
‘Il governo ha dovuto applicare l’articolo 155 della costituzione, che consente di commissariare la Catalogna, anche se non era un nostro desiderio’, ha detto Rajoy al termine del consiglio dei ministri straordinario sulla Catalogna.
Rajoy ha comunque precisato che con queste iniziative non si sospende l’autonomia né l’autogoverno della Catalogna ma si sospendono le persone che hanno messo la Catalogna fuori dalla legge.
Per Rajoy voler imporre ai governanti che si violi deliberatamente la legge non è una richiesta di dialogo, ma un’imposizione.
Sono quattro gli obiettivi che il governo spagnolo si pone attraverso il ricorso all’articolo 155 della Costituzione per il ‘commissariamento’ della Catalogna: ‘Ripristinare la legalità, tornare alla normalità, continuare il rilancio dell’economia e celebrare nuove elezioni’.
Il governo spagnolo ha quindi deciso di adottare i suoi ‘poteri speciali e il Senato spagnolo ha confermato che si riunirà in seduta plenaria venerdì 27 per approvare il ricorso all’articolo 155 della Costituzione in Catalogna, richiesto oggi dal governo.
A quanto riferiscono i media spagnoli, alle 13 di martedì 24 si riunirà una commissione ad hoc del Senato. Creata appositamente, sarà composta da 27 membri, espressione dei diversi gruppi parlamentari, che già siedono nella commissione delle Autonomie o in quella Costituzionale. Il presidente della Generalitat catalana, Carles Puigdemont, potrà andare di persona ad esporre le sue ragioni in commissione, mandare un suo rappresentante o scrivere una lettera.
La commissione formulerà la sua proposta entro giovedì alle 12, per poi votarla alle 17. Venerdì è convocata la seduta plenaria per il dibattito e il voto. I lavori cominceranno alle 10 e dovrebbero terminare entro le 15. Il voto favorevole è scontato, grazie alla maggioranza assoluta di cui gode il Partito Popolare del primo ministro Mariano Raj
‘Tutto questo puzza di franchismo, siamo tornati al 1975’, ha detto il portavoce del partito nella Camera alta del Parlament di Barcellona, Josep Lluis Cleries: ‘Hanno usurpato il potere del governo della Catalogna, coprendosi falsamente con l’articolo 155’. Cleries ha anticipato che il governo ‘non resterà con le braccia incrociate’ ma non ha precisato se Puigdemont proclamerà unilateralmente l’indipendenza. Il presidente della Generalitat si esprimerà alle 21, ha reso noto un portavoce del governo regionale di Barcellona.
Gli ultimi dati dell’economia in Catalogna sono preoccupanti: ‘Le sedi sociali delle aziende hanno traslocato, più di mille aziende, le aziende più grandi che danno lavoro, hanno lasciato. C’è stato un disincentivo degli investimenti e un crollo del turismo’.
Anche Re Felipe VI di Spagna ha denunciato a Oviedo l’ inaccettabile tentativo di secessione catalano e affermato che la Catalogna è, e sarà, una parte essenziale della Spagna. Parlando alla cerimonia del Premio 2017 Principessa di Asturie Felipe di Borbone ha detto che la Spagna farà fronte all’inaccettabile tentativo di secessione di una parte del suo territorio nazionale e lo risolverà con le sue legittime istituzioni democratiche, nel rispetto della costituzione e dei valori e principi della democrazia parlamentare.
Commissariamento, Repubblica, elezioni: la Catalogna ribelle è di fronte ad un nuovo delicato bivio nell’infinita crisi dell’indipendenza, che ora può farsi più dura.
Cocis