Edi Rama smentisce Repubblica: “Rifarei cento volte l’accordo sui migranti con L’Italia. Parole mai dette”

Una delegazione dem è volata in Albania con l’intento – parola del responsabile sicurezza del Pd Matteo Mauri – “di svelare il bluff della presidente Meloni”. L’accusa neanche a dirlo è quella di strumentalizzazione “con evidenti finalità politiche ed elettorali”.

L’ultimo viaggio del Pd finisce nel mirino di Tommaso Foti. “È incredibile che proprio il Partito democratico, che aveva accusato il governo Meloni di fare campagna elettorale sui migranti, tenti di sfruttare questi ultimi giorni nella vana impresa di raccattare qualche voto”. Il capogruppo di FdI alla Camera non ha dubbi: la trasferta albanese della delegazione parlamentare dem è stata la disperata ricerca di uno scoop.

“Purtroppo per loro hanno dovuto prendere atto che uno dei centri per la gestione dei migranti è praticamente ultimato. E nell’altro i lavori ancora sono in corso. Al di là delle logomachie elettorali – prosegue Foti – è bene che anche esponenti del Pd manifestino interesse per il tema del quale da decenni si sono totalmente disinteressati. E si preoccupano che le infrastrutture previste siano last minute in tempi rapidi”.

Edvin Kristak Rama, detto Edi, compare dal nulla nel giardino di un albergo affollatissimo di Tirana. C’è solo lui, seduto a un tavolino.   «Presidente, voi ormai costruite palazzi in una notte, e il centro italiano per i migranti in Albania è fatto solo di quattro ruspe abbandonate. C’è qualcosa che non va». Rama spiega che «quella roba lì è solo italiana. L’Albania ha dato disponibilità e terreni, ma nulla di più. Un pezzo del porto di Shengjin e una ex base militare abbandonata a Gjader, a 20 minuti di pullman. Il resto sono affari nostri: è tutta una questione di appalti pubblici e subcontratti italiani. Il centro comunque in qualche mese sarà pronto, quello è niente. Ma il problema sarà farlo funzionare. E sarà molto difficile per le procedure: come fai a far ruotare 3000 persone in 28 giorni con la burocrazia italiana e con le regole europee?». Rama prevede ricorsi, battaglie politiche e spiega che le leggi non sono quelle albanesi. Lì sono solo affari nostri.

«Anche questo piano Mattei… coma fai a portarlo avanti? Sì, puoi fare accordi, aprire centri in Tunisia o in Libia. Ma sai quanto soldi ci sono in ballo sul traffico dei migranti su quelle coste? Ed è tutto gestito molto in alto».

Qui il premier albanese cita rapporti dei servizi di mezza Europa. Mica basta la volontà politica, l’unica strategia, dice, sarebbe diluviarli di soldi. Ma tanti, tanti.

Rama, poi, a brevissimo tempo, smentisce la ricostruzione di “Repubblica”, visto che il premier albanese non ha “cambiato idea” affatto  sul protocollo sui migranti siglato con l’Italia. Invece con il titolo “Rama scarica Meloni“, il quotidiano diretto da Molinari e gli altri giornaloni al seguito da giovedì fino a poche ore fa, avevano brindato al fallimento – presunto- dell’accordo siglato dalla premier e dal primo ministro albanese. Rama – tra l’altro molto offeso nel suo ruolo di ospite – ha rispedito al mittente la fake news: Nessuno “scarica” Meloni. “No, non ho cambiato idea né ho dato un’intervista- precisa duramente- . Ho fatto l’albanese che pratica la nostra antica religione dell’ospitalità. Offrendo il caffè a cari amici venuti dall’Italia a Tirana”. Inizia così il lungo messaggio affidato a X dal premier albanese Edi Rama, in cui smentisce alcune sue dichiarazioni contenute in un articolo di Repubblica sui centri per i migranti dell’Italia su territorio albanese.

Con il cronista, racconta Rama, “abbiamo colloquiato di tante cose in una bella atmosfera di amicizia; e certo anche dell’accordo e della storia dell’immigrazione clandestina dall’Albania verso l’Italia; alla quale il governo D’Alema riuscì a porre fine con grande buon senso e lungimiranza strategica. Ma mai avrei immaginato che sarei finito ancora una volta nella palude della battaglia politica italiana. Virgolettato con parole che non ho mai detto: tipo ‘sarà un flop’ o ‘ci vorrebbe D’Alema’ sotto il titolo ‘Rama scarica la Meloni’, nel quale non mi riconosco per niente”. Rama smentisce categoricamente un suo dietrofront.

Dice Rama: “Comunque ripeto: se dovessi tornare cento volte sui miei passi cento volte farei l’accordo sui migranti con l’Italia e con nessun altro Paese”.

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