Continuano le indagini sulla morte del 15enne a Napoli, ucciso durante un tentativo di rapina ai danni di un carabiniere. Il legale del militare, che ha sparato con la sua arma d’ordinanza, ha precisato all’Ansa: “Il comportamento del mio cliente è stato impeccabile”. L’avvocato Enrico Capone ha ribadito che il suo assistito “è molto provato e dispiaciuto per l’accaduto”.
“Parliamo di una persona deceduta che ha solo 15 anni – ha sottolineato -. Ci sono sentimenti contrastanti in lui, sofferenza per l’accaduto ma anche serenità e fiducia nell’operato dell’autorità giudiziaria”.
Il legale del militare 23enne, poi, ha precisato che “ci sono due nuclei familiari che stanno soffrendo. Siamo sereni, siamo tranquilli, abbiamo già chiarito ogni aspetto e siamo fiduciosi sull’esito delle indagini”.
In merito all’omicidio volontario, imputazione contestata al suo cliente, il legale ha spiegato: “Durante le indagini vengono ipotizzati dei reati ma solo successivamente si acclara se sussistono o meno, oppure se ne sussistono altri”.
Sull’ipotesi che siano stati esplosi dei colpi di arma da fuoco quando il rapinatore stava già scappando, l’avvocato ha ribadito la sua intenzione di non entrare nel merito e si è rifiutato di commentare le dichiarazioni rese dai familiari del 15enne che chiedono giustizia.
Il legale della famiglia del 15enne, intanto, ha parlato dei ritrovamenti sul corpo del ragazzo: “Si è parlato di un orologio e di una catenina, trovati nelle tasche di Ugo, in ospedale: non so dell’orologio, che poteva anche essere suo, ma so che la catenina era sicuramente sua”.
Napoli, 15enne ucciso: fermato il complice
Intanto il gip del Tribunale dei Minori di Napoli ha convalidato il provvedimento di fermo per concorso in tentativo di rapina aggravata al complice 17enne.
Il giudice, come riporta Ansa, ha disposto il collocamento del giovane in una comunità di recupero. L’avvocato del minorenne ha confermato che Ugo e il suo cliente stavano cercando di mettere a segno la rapina “per racimolare soldi da usare per andare in discoteca”.
“Il ragazzo ha confermato che era la prima volta che commetteva un’azione di questo genere e che, quella sera non aveva compiuto altre rapina prima di quella sfociata in tragedia”, ha detto il legale del 17enne.