‘Re Giorgio’ è il 12° Presidente della Repubblica: ecco il discorso

Secondo mandato per Napolitano. E’ iniziato il secondo mandato da Presidente della Repubblica di Giorgio Napolitano. Un forte applauso ha accolto il Capo dello Stato al suo ingresso alla Camera dei Deputati riunita in seduta comune. Visibilmente commosso ha pronunciato la formula di giuramento. Inizia il Napolitano bis, un evento senza precedenti nella storia repubblicana italiana. Giorgio Napolitano nel leggere il suo discorso di insediamento si commuove diverse volte ma le parole pronunciate al Parlamento riunito in seduta comune sono state un duro atto di accusa nei confronti di quei “tatticismi” e “polemiche sterili” dei partiti che hanno ingessato il paese. Il capo dello Stato è stato chiaro: ora bisogna voltare pagina varando subito un “governo di intesa” tra i partiti, cambiare la legge elettorale assieme alla seconda parte della Costituzione e dare impulso all’economia. Altrimenti se continuerà “la sordità delle forze politiche” che ora lo hanno chiamato per “fare uscire le istituzione da una situazione di stallo” si dice pronto a dimettersi.

Rielezione scelta legittima ma eccezionale. ‘La rielezione, per un secondo mandato, del Presidente uscente, non si era mai verificata nella storia della Repubblica, pur non essendo esclusa dal dettato costituzionale, che in questo senso aveva lasciato – come si è significativamente notato – ‘schiusa una finestra per tempi eccezionali’. Ci siamo dunque ritrovati insieme in una scelta pienamente legittima, ma eccezionale. Perchè senza precedenti è apparso il rischio che ho appena richiamato: senza precedenti e tanto più grave nella condizione di acuta difficoltà e perfino di emergenza che l’Italia sta vivendo in un contesto europeo e internazionale assai critico e per noi sempre più stringente”. ”Bisognava dunque offrire, al paese e al mondo, una testimonianza di consapevolezza e di coesione nazionale, di vitalità istituzionale, di volontà di dare risposte ai nostri problemi: passando di qui una ritrovata fiducia in noi stessi e una rinnovata apertura di fiducia internazionale verso l’Italia”, ha aggiunto il Presidente della Repubblica. ”E’ a questa prova che non mi sono sottratto. Ma sapendo che quanto è accaduto qui nei giorni scorsi ha rappresentato il punto di arrivo di una lunga serie di omissioni e di guasti, di chiusure e di irresponsabilità”.

Napolitano: se cozzerò dinanzi sordità ne trarrò conseguenze. ”Se mi troverò di nuovo dinanzi a sordità come quelle contro cui ho cozzato nel passato, non esiterò a trarne le conseguenze dinanzi al paese”. E’ l’avviso che Giorgio Napolitano lancia ai partiti che fino ad ora hanno pensato solo ai propri interessi di parte. Il presidente della Repubblica ha ricordato tutti “i possibili sforzi di persuasione” fatti per cambiare la legge elettorale e la seconda parte della Costituzione. Sforzi tutti ”vanificati – ha precisato – dalla sordità di forze politiche che pure mi hanno ora chiamato ad assumere un ulteriore carico di responsabilità per far uscire le istituzioni da uno stallo fatale”. Insomma situazioni del genere non saranno più accettate dal Colle.

Napolitano: necessaria riforma partiti e istituzioni. ”Vorrei solo formulare, a commento, due osservazioni. La prima riguarda la necessità che al perseguimento di obbiettivi essenziali di riforma dei canali di partecipazione democratica e dei partiti politici, e di riforma delle istituzioni rappresentative, dei rapporti tra Parlamento e governo, tra Stato e Regioni, si associ una forte attenzione per il rafforzamento e rinnovamento degli organi e dei poteri dello Stato”.

Napolitano: questione sociale si impone in Italia e in Europa. ”La seconda osservazione riguarda il valore delle proposte ampiamente sviluppate nel documento da me già citato, per affrontare la recessione e cogliere le opportunità che ci si presentano, per ”influire sulle prossime opzioni dell’Unione Europea”, ”per creare e sostenere il lavoro”, ”per potenziare l’istruzione e il capitale umano, per favorire la ricerca, l’innovazione e la crescita delle imprese”. Nel sottolineare questi ultimi punti, osservo che su di essi mi sono fortemente impegnato in ogni sede istituzionale e occasione di confronto, e continuerò a farlo. Essi sono nodi essenziali al fine di qualificare il nostro rinnovato e irrinunciabile impegno a far progredire l’Europa unita, contribuendo a definirne e rispettarne i vincoli di sostenibilità finanziaria e stabilità monetaria, e insieme a rilanciarne il dinamismo e lo spirito di solidarietà, a coglierne al meglio gli insostituibili stimoli e benefici. E sono anche i nodi, innanzitutto, di fronte a un angoscioso crescere della disoccupazione, quelli della creazione di lavoro e della qualità delle occasioni di lavoro, attorno a cui ruota

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