Continua la programmazione della rassegna estiva “Sotto il cielo del Castello di Santa Severa”, promossa dalla Regione Lazio e organizzata dalla società regionale LAZIOcrea in collaborazione con ATCL, circuito multidisciplinare del Lazio.
Giovedì 14 luglio sono saliti sul palco fronte mare del maniero Odescalchi un trio d’eccezione: Danilo Rea, Roberto Gatto e Pierpaolo Ranieri.
I tre artisti hanno richiamato da Roma e dall’Alto Lazio un pubblico maturo ed amante della musica jazz: pochissimi i posti rimasti liberi.
Il concerto, realizzato con Promu, ha visto Rea impegnato con gli ottantotto tasti bianchi e neri del pianoforte, Gatto con cassa, rullante e piatti della batteria e Ranieri con le quattro corde del basso elettrico.
I primi due musicisti, lavorando insieme dalla metà degli anni ‘70 dello scorso secolo, sono molto affiatati: “Trio di Roma” è stata una formazione nota e di successo.
Ora i due ritornano in scena con, al posto di Enzo Pietropaoli, Pierpaolo Ranieri, bassista e contrabbassista che accompagna da sempre in tournée i grandi interpreti della musica leggera italiana.
Il concerto di quasi due ore è stato un incanto: tecnica esecutiva sopraffina dei tre, un suono ricercato e una scaletta di brani molto godibili da un pubblico appassionato del genere ma anche da orecchie non avvezze a questo tipo di sonorità.
Si inizia con “Ehi-ho”, dalla colonna sonora di “Biancaneve e i sette nani” di Walt Disney, “Blowin’ in the wind” di Bob Dylan, “No alarm, no surprises” dei Radio Head, “Come togheter” e “Here comes the sun” dei Beatles e tanti altri brani per finire colla popolarissima “Motocicletta 10hp” di Lucio Battisti.
Gatto il più divertito e divertente, dietro alla batteria, indossa un cappello con visiera sbarazzino, calzato al contrario, mentre di tanto in tanto accenna qualche vocalizzo sui brani. Ranieri e Rea più composti e compiti: il primo si cimenta in un virtuoso assolo di basso e il secondo sembra avere farfalle al posto delle mani. Il pubblico applaude calorosamente gli artisti sia durante che a fine concerto.
Barbara Lalle