L’assegno unico familiare per i figli 2021 “diventerà lo strumento centrale e onnicomprensivo per il sostegno delle famiglie con figli, in sostituzione delle misure frammentarie fino ad oggi vigenti”. Il premier Mario Draghi, alla Camera per illustrare il Recovery Plan, torna sull’assegno unico per i figli, che dovrebbe entrare a regime dal primo luglio 2021 e garantire un sostegno alle famiglie in base all’Isee.
“E’ una riforma che rappresenta un cambio di paradigma nelle politiche per la famiglia e a sostegno della natalità. Un piano che guarda alle prossime generazioni deve riconoscere la nostra realtà demografica, siamo uno dei paesi con la più bassa fecondità in Europa, meno di 1,3 figli per ciascuna donna, rispetto alla media europea di 1,6. Per mettere i nostri giovani nella condizione di formare una famiglia dobbiamo rispondere a 3 richieste: un welfare adeguato, una casa e un lavoro sicuro”, le parole di Draghi.
L’assegno unico familiare consiste in un assegno mensile a tutte le famiglie che hanno un figlio fino a 21 anni a carico. Inoltre, l’assegno ha un valore massimo di 250 euro, in base all’Isee, ed è composto da un valore fisso e uno variabile al variare del reddito complessivo della famiglia.
A chi spetta
Il beneficio verrà attribuito a lavoratori dipendenti, autonomi o incapienti. Possono fare richiesta tutte le mamme dal settimo mese di gravidanza.
Dai 18 anni di età, inoltre, una somma ridotta rispetto all’assegno potrebbe essere accreditata direttamente al figlio se:
- è iscritto all’università;
- è un tirocinante;
- è iscritto a un corso professionale;
- svolge il servizio civile;
- svolge un lavoro a basso reddito.
Quanto vale in base all’Isee: la simulazione
Secondo una simulazione effettuata recentemente dal Gruppo di lavoro Arel/Feg/Alleanza per l’infanzia l’assegno rischia in alcuni casi un ‘taglio’ dell’importo rispetto ai 250 euro. L’assegno – come credito di imposta o accredito mensile – ingloberà le agevolazioni attualmente esistenti e sarà legato all’Isee. Secondo lo scenario prospettato l’80% delle famiglie italiane prenderebbe 161 euro al mese per ogni figlio minore e 97 per ogni figlio under 21.
Il calcolo è legato alla considerazione secondo cui 8 famiglie su 10 hanno un’Isee sotto i 30 mila euro. L’importo dell’assegno diminuisce se si alza l’Isee: per un Isee sopra i 52mila euro, il contributo scende a 67 euro mensili per i figli minori e a 40 euro per i figli maggiorenni ma di età inferiore ai 21 anni. Il quadro favorirebbe autonomi e incapienti, categorie oggi escluse dagli assegni famigliari. Risulterebbero sfavoriti i lavoratori dipendenti: 1,35 milioni di famiglie perderebbero in media 381 euro all’anno. Per tamponare questa disparità, si sottolinea, occorrono 800 milioni in più all’anno.