Recovery fund, le richieste dell’Olanda e la posizione dell’Italia

Procede a ritmi serrati la trattativa europea per il Recovery fund, che vede di fronte Italia e Olanda. Le condizioni di Rutte sono stringenti, addirittura inaccettabili per Conte. Merkel, Macron e von der Leyen continuano a mediare nella speranza che si possa giungere ad un accordo in tempi brevi, ma la strada è tutta in salita.

Rutte chiede che prima dell’erogazione dei fondi gli Stati procedano con riforme legate al lavoro e alle pensioni. Poi vuole che l’erogazione dei fondi avvenga tramite l’approvazione dei ventisette Paesi. Ma non solo. Nella contro-proposta olandese ci sono ance considerevoli tagli ai sussidi e sconti fiscali. Per quanto riguarda il tema delle riforme, all’Italia si chiede sostanzialmente un piano di riforme mirato al contrasto all’evasione fiscale, alla corruzione e al lavoro nero. Si chiede inoltre un taglio della spesa pubblica e un lavoro per agire sull’elevato debito pubblico.

L’Italia parte da posizioni decisamente differenti. Chiede che la potenza di fuoco del Next Generation Eu resti intatta e chiede che l’approvazione dei piani nazionali avvenga attraverso il via libera di una maggioranza qualificata.Sul tema dei veti per Conte la richiesta dell’Olanda sarebbe addirittura inaccettabile dal punto di vista giuridico in quanto andrebbe ad alterare l’assetto istituzionale europeo.

Con ogni probabilità, il punto di caduta della trattativa sarà un compromesso tra la proposta della Commissione europea, spinta da Conte, e le richieste dell’Olanda. Il risultato finale potrebbe essere sensibilmente diverso dal primo piano di rilancio presentato da Michel, che aveva ripreso fedelmente la proposta presentata da Ursula von der Leyen.

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