Recovery fund, l’Ue ci riprova: confermata proposta da 750 miliardi

Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, propone di mantenere inalterata la proposta relativa al Recovery fund, rilanciando quindi il pacchetto da 750 miliardi di euro presentato dalla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Michel ha confermato la proposta della Commissione europea dal valore di 750 miliardi divisi tra trasferimenti a fondo perduto e prestiti, 500 e 250 miliardi. Sarà questa quindi la proposta sul tavolo delle discussioni in occasione del prossimo vertice europeo del 17 e del 18 luglio.

Come anticipato anche dalla numero della Bce Christine Lagarde, sembra difficile che si possa arrivare ad un accordo sul Recovery fund in occasione del prossimo Consiglio europeo. Con ogni probabilità la prossima due giorni di lavoro si concluderà con un compromesso che sarà analizzato dagli Stati membri e poi messo ai voti in un secondo vertice che potrebbe essere fissato già entro la fine di luglio. Ma siamo nel campo delle ipotesi. Il dato di fatto è che Paesi come Italia, Spagna e Portogallo chiedono un accordo in tempi brevi. E soprattutto non sono intenzionati ad accettare passi indietro rispetto alla proposta europea. Gli ‘Stati frugali’ chiedono invece la revisione della proposta, che a loro avviso dovrebbe poggiare su un sistema di debiti. E non finanziamenti a fondo perduto.

Dopo aver incontrato i leader di Portogallo e Spagna, Giuseppe Conte ha incontrato Rutte. Il premier olandese nei giorni scorsi aveva ribadito ai microfoni de il ‘Corriere della Sera’, in una intervista importante in quanto rilasciata alla stampa italiana, la necessità di procedere con un sistema di debiti.

“Non c’e’ piena convergenza ma c’e’ convergenza sulla necessita’ di una risposta europea, ci sono ancora alcune divergenze su cui possiamo lavorare. C’e’ confronto in un ottimo clima”, ha dichiarato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al termine della sua missione all’Aja, dove ha incontrato il premier olandese, Mark Rutte:’L’Italia ha già iniziato a lavorare in una prospettiva di riforme strutturali e investimenti che portino a una ripresa. Non c’è dubbio che dobbiamo fare in modo che il Recovery plan sia effettivo e reale perché selo infittissimo di condizionamenti che avrebbero effetto di rallentare la ripresa potrebbero diventare inefficaci ma non è questo lo spirito di questo progetto. Dobbiamo evitare di farci imbrigliare in una burocrazia che lo renda meno effettivo, quando tutti i Paesi lavorano per tagliare la burocrazia’.

Fare presto, restare ambiziosi, perché scelte al ribasso e tardive danneggerebbero il mercato unico e quindi non solo l’Italia, ma anche Paesi come l’Olanda. E’ questo il messaggio che il premier Giuseppe Conte ha portato al premier olandese. Il presidente del Consiglio è volato all’Aja, dopo essere stato a Venezia per il Mose e a Pellestrina per dimostrare ai cittadini ex alluvionati la sua presenza, concreta. Il confronto con il leader dei Paesi “frugali”, che frenano sulla proposta di Recovery fund da 750 miliardi confermata dal presidente del Consiglio Ue Charles Michel, è una tappa cruciale nel ‘tour’ diplomatico di Conte in vista del vertice del 17 e 18 luglio.

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