Intervenuto ai microfoni de il ‘Corriere della Sera’, Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea, con la delega al Green Deal, ha parlato dei fondi stanziati dall’Unione europea nel grande piano di rilancio che dovrà essere approvato dagli Stati membri.
Timmermans ha ovviamente parlato della rivoluzione green, tema a lui caro. I soldi del Recovery fund europeo passano per piani nazionali coerenti alla strategia europea. Di fatto Bruxelles chiede ai governi di investire in ottica futura. E uno dei pilastri è il Green Deal. “Se saremo capaci di costruire l’acciaio europeo con l’idrogeno anche a Taranto avremo l’acciaio verde e saremo competitivi. Pensate a una Taranto in cui non ci sia più la sfida per la salute e l’aria sia pulita: ci vogliono investimenti enormi, ma l’acciaio fatto con l’idrogeno è possibile”.
La trattative europea sulla proposta della Commissione europea Parlando del piano per la ripresa Timmermans ha fatto sapere di essere ottimista per quanto riguarda la trattativa tra gli Stati membri. “Per i tedeschi accettare che per salvare l’Ue si debba spendere è una svolta storica, che cambia il progetto europeo per il futuro. Sono abbastanza ottimista sulla possibilità che si possa raggiungere un accordo al Consiglio europeo, abbiamo bisogno di questi soldi adesso, non l’anno prossimo. Orbán, come spesso fanno tutti i populisti, fa dichiarazioni per l’opinione pubblica nazionale. La nostra proposta è un bene anche per l’Europa orientale, non solo per il Sud. E anche tra i frugali vedo cambiamenti”.
E il vicepresidente ha spiegato anche quali potrebbero essere i motivi che potrebbero spingere i Paesi del Nord ad accettare la proposta avanzata dalla Commissione Ue. “Dietro alla solidarietà ci può essere sempre un interesse proprio. Se non ti senti sinceramente solidale — ma sappiate che in Olanda c’è questo sentimento nei confronti dell’Italia al di là delle posizioni del governo — almeno fallo per il tuo interesse. Poiché se l’Italia cade, cadrà anche l’economia olandese che dipende dal mercato unico e dalle esportazioni”.
Nel corso della sua intervista ha ovviamente parlato anche del caso Usa, Paese duramente colpito dall’emergenza sanitaria e negli ultimi giorni alle prese le proteste contro il razzismo, che hanno fatto seguito alla morte di George Floyd. “Quando pensiamo agli Stati Uniti pensiamo alla Dichiarazione d’indipendenza, alla Costituzione, alle libertà ma è anche un Paese costruito grazie agli schiavi. Quello che è importante per tutti noi è capire perché c’è questa rabbia. In America come in Europa è esplosa un’ingiustizia sociale ed economica rimasta nascosta negli ultimi anni. Tanti europei negli ultimi giorni sono scesi in piazza per dirci che non vogliono razzismo e ingiustizia. Serve un nuovo contratto sociale che sia più sociale”.