Recovery Fund, vertice al via: intesa resta un miraggio

I leader europei tornano a riunirsi in occasione del Consiglio europeo dell Recovery fund. Dopo settimane di confronti a distanza i 27 leader europei tornano ad incontrarsi di persona, faccia a faccia, a Bruxelles. E sul tavolo c’è un dossier spinoso, quello del Next Generation EU proposto dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. La speranza è al termine di questa due giorni di trattative serrate si possa arrivare ad un accordo condiviso. Scenario difficile alla luce della distanza tra le parti, capeggiate da Italia e Olanda.

Nelle settimane che hanno preceduto il vertice europeo, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha intrapreso un tour europeo durante il quale ha incontrato diversi leader che ritrova al tavolo delle trattative. Conte chiede un accordo coraggioso, parla del futuro dell’Europa, dei rischi legati al possibile collasso del mercato unico. Ha presentato le sue condizioni per arrivare a un accordo. Il fronte anti Recovery fund continua a fare muro e punta su un sistema di aiuti fatto principalmente di prestiti.

La trattativa è difficilissima e il fattore tempo gioca contro l’Italia. Se i leader Ue non dovessero arrivare a un accordo entro la fine di luglio, anche il più coraggioso dei piani di sostegno all’economia sarebbe tendenzialmente inutile. Si tratta di un fattore che pone i paesi anti-Recovery fund in una posizione decisamente vantaggiosa per imporre un compromesso.

E la discussione si sposterà inevitabilmente anche sul Mes, che fino a questo momento nessuno ha attivato. Un tema che in occasione dell’informativa alle Camere il presidente del Consiglio ha deciso di saltare. Neanche una parola è stata spesa sul Mes. Ma la posizione del premier è chiara. Se ne parlerà solo dopo l’accordo sul Recovery fund e sarà il Parlamento a prendere la decisione definitiva.

Alla vigilia del Consiglio Europeo a Bruxelles il premier Conte ha incontrato il presidente Macron per cercare di individuare la linea da tenere al vertice.

Al termine della cena il premier Conte si è fermato a parlare con i giornalisti presenti all’esterno del locale: ‘Noi condividiamo con la Francia la necessità di afferrare la questione politica e non contabile. Non è una partita a chi deve avere di più e di meno. Non dobbiamo perdere di vista che l’obiettivo è di una ripresa economica e sociale. E’ difficile in questo momento dare percentuali. Dipenderà dall’approccio. Se qualcuno dovesse perdere di vita la dimensione politica, metterla giù come una partita contabile allora dovremo ancora lavorare. La posta in gioco è la leadership europea nel mondo globale. Se noi pensiamo che stiamo a discutere di qualche milione in più in meno perderemo la sfida. L’Olanda? La sua richiesta sull’unanimità non è in linea con le regole europee’.

Parole chiare da parte del presidente del Consiglio che ha preferito non entrare nei dettagli in vista del prossimo incontro Europeo. Saranno 48 ore cruciali per il futuro dell’Unione. Si cercherà di chiudere l’accordo sul Recovery Fund anche se non sarà semplice arrivare alla fumata bianca in questo vertice.

Prima di partire per Bruxelles, il premier Conte ha partecipato all’evento Rinascimento dalle donne, per tutti. Stiamo affinando le armi – ha detto il primo ministro nel suo intervento – vorrei dire affilando le armi, ma mi sembra una metafora impropria. Siamo al rush finale, spero in un incontro proficuo a Bruxelles. Ben venga la leadership femminile, gli uomini non hanno dimostrato di portare il mondo verso la salvazione. Con le donne avremo più garanzie di poterlo salvare.

Dopo mediazioni, polemiche, moral suasion varie entra nel vivo a Bruxelles la trattativa sul Recovery Fund che viaggia insieme al bilancio Ue 2021-2027 . Stiamo parlando di una cascata di miliardi che gli Stati membri non avevano mai visto prima d’ora, necessari per far fronte alla crisi causata in questi mesi di grande incertezza dalla pandemia e, una volta superata l’emergenza, per trasformare le economie europee in modo verde, sostenibile e digitale.

In realtà – escludendo l’ipotesi di un miracolo dell’ultima ora – sembra davvero difficile che dal Consiglio Europeo arrivi l’attesa fumata bianca. Secondo molti bisognerà attendere almeno fino luglio con l’appuntamento di oggi che servirà a chiarire le posizioni e prendere un altro po’ di tempo prima di arrivare all’intesa finale.

‘Dobbiamo superare questa crisi ed emergere più forti da questa crisi. Tutti i pezzi necessari per un accordo sono sul tavolo. Una soluzione è possibile’,  Queste le parole della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen arrivando al Consiglio europeo sul Recovery Fund: ‘Molto è in gioco e una soluzione è quella che si aspettano i nostri cittadini da noi. Con next generation Eu e un convincente quadro finanziario europeo abbiamo la possibilità non solo di superare la crisi ma anche di modernizzare il nostro mercato interno e la nostra unione e portare avanti il green deal e la digitalizzazione’.

Tante le incognite e i nodi ancora da sciogliere. Su tutti, la resistenza dell’Olanda e dei suoi alleati “frugali” (Austria, Svezia e Danimarca): ‘Vedo poco meno del 50% di possibilità di raggiungere un accordo entro domenica’, ha detto il premier olandese Mark Rutte arrivando al vertice, dando subito il ‘buongiorno’ al Presidente del Consiglio Conte.

Più ottimista il presidente del Consiglio europeo Charles Michel: ‘Anche se l’incontro di oggi sarà difficile, sono convinto che con coraggio politico sia possibile raggiungere un accordo. Abbiamo lavorato duramente per preparare questo vertice: non si tratta solo di soldi ma di persone, del futuro dell’Europa, della nostra unità’.

Pronta a mediare la Cancelliera tedesca Angela Merkel: ‘Dobbiamo guardare in faccia la realtà’ della crisi “’e tutti devono davvero essere disposti a scendere a compromessi in modo da poter ottenere qualcosa di buono per l’Europa’.

Per  il Premier italiano la linea rossa italiana è che la risposta sia adeguata ed effettiva, cioè concretamente perseguibile.  Conte venderà cara la pelle, consapevole di giocarsi molta della credibilità, sua e del Governo, sulla partita europea, con le opposizioni pronte ad approfittare dello scivolone, in caso di risultato deludente: ‘Ho piena consapevolezza delle divergenze esistenti ma anche forte determinazione che dobbiamo superarle  e non nell’interesse solo della comunità italiana e dei cittadini italiani che hanno sofferto e stanno soffrendo molto, ma nell’interesse di tutti i cittadini europei’.

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