Recovery, Italia sotto esame: quando la prima verifica di Bruxelles?

Che il tesoretto in arrivo da Bruxelles  fosse tutt’altro che un regalo è cosa nota da tempo. Lo sa bene il Presidente del Consiglio Draghi che quando è arrivato il primo anticipo (l’unico “sulla fiducia) ha fissato il perimetro: “l’assegnazione di queste ingenti risorse richiama tutti noi al senso di responsabilità nei confronti degli impegni presi verso noi stessi, verso il nostro futuro e verso l’Europa”.

Con queste parole il Premier ha commentato, a metà agosto,  il maxi bonifico del Recovery  da oltre 24 miliardi, eseguito da Bruxelles come anticipo del 13% sui 191,5 miliardi dell’ammontare totale per il nostro Paese, fino al 2026. Arco di tempo durante il quale non potremo sottrarci a passaggi obbligati che ci vincoleranno al rispetto di tempi e scadenze.

“A quanto dispone il regolamento Ue 2021/241 (articolo 24), una volta avviati i progetti e gli investimenti finanziati dall’Rrf, gli Stati membri – e quindi anche l’Italia – possono presentare due volte l’anno alla Commissione europea una richiesta di pagamento del contributo finanziario. Richiesta che deve essere “debitamente motivata” oltre al fatto che elemento decisivo è il raggiungimento degli obiettivi concordati e fissati nel PNRR.

Spetterà poi alla Commissione valutare in via preliminare se questi sono stati effettivamente conseguiti “in maniera soddisfacente”, valutazione che deve avere luogo “senza indebito ritardo e al più tardi entro due mesi dal ricevimento della richiesta”.

Dopo la prima tranche versata ad agosto senza condizionalità la Commissione Europea si prepara, dunque, a svolgere entro fine anno una prima verifica sugli obiettivi raggiunti, prima delle nuove erogazioni. Lo ha chiarito il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, in audizione al Parlamento europeo.”La Commissione si aspetta una regolare richiesta di pagamenti alla fine del mese dalla Spagna, a ottobre dalla Grecia, a novembre dalla Francia e a dicembre da Italia, Danimarca e Slovacchia. Ogni richiesta avrà bisogno di una verifica da parte di Bruxelles che gli obiettivi sono rispettati”, ha detto Dombrovskis.

Per l’erogazione “dei prossimi 25 miliardi” per l’Italia dal Next Generation Eu, che Roma “probabilmente chiederà a dicembre”, la Commissione europea verificherà se gli obiettivi previsti da qui a dicembre, che per il piano italiano sono 51, siano stati raggiunti” e “quanti e quali” lo siano stati, ha chiarito anche il  commissario Ue, Paolo Gentiloni, intervenuto alla Festa dell’Unità a Bologna.

Corsa contro il tempo, dunque, per raggiungere gli obiettivi  entro la fine dell’anno, passaggio che sarà possibile accedere a una nuova tranche di fondi. Al momento, ne mancherebbero 42 tra cui 24 riforme.

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