Il primo ministro sloveno ha annunciato il suo sostegno al veto di Ungheria e Polonia sul Recovery Plan. “Solo un organo giudiziario indipendente può dire cos’è lo Stato di diritto, non una maggioranza politica”, ha scritto Janez Jansa in una lettera inviata il 17 novembre al presidente del Consiglio europeo Charles Michel e di cui l’agenza France Presse ha preso visione.
In mattinata il premier ungherese ha confermato il veto del suo Paese.
Con il Recovery Plan l’Ue “vuol ricattare chi si oppone all’ immigrazione”, ha detto ribadendo che non ci sarà “accordo senza criteri oggettivi e la possibilità di fare ricorso”. L’Ungheria sostiene che una volta adottato il Recovery “non ci saranno più ostacoli per vincolare gli Stati membri ai meccanismi di sostegno all’immigrazione”.
Appello del commissario all’economia, Paolo Gentiloni, ai leader Ue perché approvino il Next Generation EU al più presto. “L’accordo è stato ostacolato questa settimana, ma un’entrata in vigore del Next Generation è cruciale per mettere le nostre economie su un sentiero di ripresa”, ha detto Gentiloni, chiedendo ai leader di mostrare “un forte senso di responsabilità verso i loro cittadini e verso tutti gli europei”.