Una prima valutazione macroeconomica del possibile impatto addizionale del Pnrr indica che “nel 2025 il Pil registrerebbe uno scostamento positivo di 2,3 punti rispetto allo scenario base”. L’aumento del Pil “sarebbe associato ad un miglioramento dell’occupazione pari a circa 275 mila occupati e ad una riduzione del tasso di disoccupazione di 0,7 punti percentuali”.
E’ il risultato della simulazione compiuta dall’Istat e indicato nel corso dell’audizione alle Commissioni riunite Bilancio e Politiche dell’Unione europea del Senato, sulla proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza. Inoltre, l’aumento degli investimenti “determinerebbe sia il rialzo della loro quota sul Pil, che tornerebbe sopra il 19%, sia una loro ricomposizione a favore di quelli in beni intangibili, con positivi effetti sulla produttività del lavoro”.