Secondo l’Istat e l’Ufficio parlamentare di bilancio, saranno circa 3 milioni e mezzo i beneficiari del reddito di cittadinanza, per il quale scatteranno le domande a partire dal prossimo 6 marzo.
L’Autorità indipendente sui conti pubblici ha portato in audizione al Senato una mappa nella quale viene stimata l’incidenza percentuale di beneficiari sulla popolazione residente nelle varie Regioni: Sicilia e Campania si trovano ai primi posti, con un’incidenza superiore al 12 per cento.
L’Upb stima che circa il 56 per cento dei nuclei beneficiari sarà residente al Sud e nelle isole, mentre circa il 28 per cento nel Nord. Per la precisione, circa il 25% delle richieste arriverà dalla Sicilia e della Campania (12,5% a testa), seguite dalla Calabria con l’11,2%. Poi c’è la Sardegna, con l’8,9%, e la Puglia con il 7,7%
E il resto d’Italia? Si va dal Lazio, con il 5,6% delle richieste, passando dal Piemonte, 4,3%, per poi scendere con il Nord-Est. In Lombardia l’incidenza delle richieste dovrebbe attestarsi sul 3,2%, arrivando all’1,8% del Trentino-Alto Adige, la regione che meno sfrutterà – dunque – il reddito di cittadinanza.
A fronte di un sussidio medio pro capite di 2.171 euro annui, secondo l’Upb il 5,5 per cento dei percettori avrà un importo superiore a 6.000 euro annui, mentre per circa il 60 per cento dei percettori l’importo sarà a 3.000 euro annui. Per meno di un quarto dei percettori il beneficio scenderà ancora sotto 1.000 euro l’anno.