Reddito di cittadinanza non erogato a febbraio: gli esclusi e come rimediare

Oltre 1 milione di nuclei familiari, pari a 2,3 milioni di persone, ha beneficiato del reddito di cittadinanza (o della pensione di cittadinanza) nel mese di febbraio 2021. Il numero dei destinatari ha subito una lieve flessione in negativo rispetto a gennaio 2021, quando il sussidio era stato riconosciuto a 1,3 milioni di famiglie. Il dato minore, come riportato dal Comunicato Stampa Inps (a commento dei dati dell’Osservatorio Reddito e Pensione di Cittadinanza – Febbraio 2021), non è inconsueto, ma può essere considerato una diretta conseguenza della scadenza – non sempre rispettata – dell’annuale presentazione/aggiornamento della DSU.

Come già accennato sopra – e come dimostrano i dati Inps – nel mese di febbraio 2021, oltre 1 milione di nuclei familiari ha beneficiato del reddito di cittadinanza (o pensione di cittadinanza). Per un totale di 2,3 milioni di persone coinvolte, l’importo medio erogato sulle card RdC  è stato pari a 564 euro, ma nello stesso periodo l’Istituto ha riportato una diminuzione del numero dei nuclei familiari coinvolti rispetto al mese precedente.

Il dato, è stato specificato dall’Osservatorio RdC, risente però dell’aggiornamento della dichiarazione sostitutiva unica (DSU), “indispensabile per poter proseguire con l’erogazione del beneficio, che può essere stata presentata in ritardo o aver provocato la decadenza del beneficio”.

Una analoga flessione, infatti, era stata registrata anche lo scorso anno, nello stesso periodo, influenzata appunto dai termini di presentazione delle nuove dichiarazioni. Chi non ha ricevuto il reddito di cittadinanza o la pensione di cittadinanza a febbraio, dunque, si è visto bloccare gli importi per:

  • perdita dei requisiti (magari a seguito di un nuovo lavoro o mancata accettazione – per la terza volta consecutiva – di uno nuovo);
  • decadenza del godimento della misura perché superato il termine dell’intero periodo dovuto;
  • violazione degli obblighi di comunicazione in carico al richiedente;
  • mancata presentazione – o presentazione non idonea – della dichiarazione sostitutiva unica entro i termini e secondo le modalità previste dalla normativa vigente.

Infatti, in caso di sanzioni per violazione degli obblighi legati alla sottoscrizione del Patto per il lavoro e del Patto per l’inclusione sociale o presentazione di DSU non veritiere, sono previste specifiche ipotesi di revoca, decadenza e tempi minimi prima della possibilità di presentare una nuova domanda. Sono previste ipotesi di revoca e decadenza anche a seguito di specifica comunicazione dell’autorità di pubblica sicurezza e giudiziaria.

Chi non ha presentato nei termini previsti la DSU può comunque rimediare. Il reddito di cittadinanza (o la pensione di cittadinanza) vengono infatti solo sospesi fino a quando non si rinnova l’ISEE 2021. Una volta che il soggetto beneficiario provvede a presentare una nuova dichiarazione, difatti, gli importi spettanti gli verranno nuovamente riconosciuti.

Pertanto, quanto dovuto a febbraio verrà erogato comunque nella card RdC, anche se in ritardo e rivalutato in base al nuovo ISEE (la cifra quindi potrebbe essere maggiore o minore a seconda della nuova situazione economico-patrimoniale del beneficiario).

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