Il reddito di cittadinanza reale potrebbe ridursi a 390 euro, in pratica la metà dei 780 annunciati, con molti nodi ancora da sciogliere fra cui quello di quasi 1 milione e 300 mila working poor (lavoratori con stipendio ma a rischio povertà), il 60% al centro-nord.
Sono alcuni degli elementi che emergono da uno studio Svimez, anticipato da Repubblica, in cui – in base alla platea di beneficiari indicata dal governo e agli stanziamenti varati in legge di Bilancio – emerge un dato assai diverso rispetto alle stime del governo.
In realtà, rivela ancora Svimez, l’assegno medio potrebbe essere di 630 euro – analizzando la misura sulla base della platea indicata dal governo e organizzata per classi di reddito – ma resta il nodo di una dotazione “insufficiente”. Come spiega Luca Bianchi, direttore Svimez: “Ce ne vorrebbero 9,8 di miliardi. Di cui 3 e mezzo solo per chi è a reddito zero”.