Alle domande vanno allegati una serie di atti, che il ministro del Lavoro Di Maio ha consigliato di iniziare a preparare già nel mese di febbraio. Fondamentale è il calcolo dell’Isee (deve essere inferiore ai 9360 euro a famiglia), strumento che somma l’imponibile e il valore del proprio patrimonio, nel quale rientrano cespiti immobiliari, quote societarie, la liquidità del conto corrente, il possesso di automobili e moto.
Ecco un vademecum completo per non farsi trovare impreparati e tutte le istruzioni del caso per presentare i documenti in regola. E per evitare le pesanti sanzioni previste per chi comunica dati e importi falsi (da due a 6 anni di carcere).
Fino a settembre 2019 per il calcolo dell’Isee sarà utilizzata la dichiarazione dei redditi 2018 (su 2017). Da settembre in poi saranno considerati i redditi 2018. Per conoscere il proprio Isee bisogna recarsi a un Caf oppure calcolarselo attraverso il portale dell’Inps e compilare la dichiarazione sostitutiva unica (Dsu). Da non dimenticare la copia del codice fiscale e del documento d’identità del dichiarante e degli altri familiari a carico, il modello 730 o l’Unico o i Cud per indicare i propri redditi, oltre a tutte le altre certificazioni su compensi, indennità, trattamenti previdenziali e assistenziali. I lavoratori autonomi devono presentare anche l’ultimo bilancio della loro società. Famiglie e persone giuridiche devono dichiarare anche tutte le agevolazioni ai fini Irpef o Irap e quelle welfaristiche delle quali già beneficiano.
I proprietari devono documentare gli atti catastali e notarili di compravendita, quelli riferiti ai mutui in corso. La certificazione della quota capitale residua del mutuo serve sia a considerare nell’Isee il peso del mutuo, sia a percepire i 150 euro mensili del reddito di cittadinanza riconosciuti esclusivamente a chi ha stipulato un mutuo. Attenzione alle seconde case: anche se in comproprietà, il valore posseduto il richiedente non deve superare 30mila euro.
Servono la targa o estremi di registrazione al Pra di autoveicoli e motoveicoli e al Rid di navi e barche. Sono esclusi dal sussidio i possessori di veicoli immatricolati per la prima volta da settembre in poi, o da marzo 2017 in poi se di cilindrata superiore a 1600 cc.
Vanno documentati la giacenza media e il saldo di tutti i conti bancari e postali della famiglia attivi nel 2018, con ultima rilevazione al 31 dicembre 2018. Al momento della domanda, bisogna avere un patrimonio mobiliare (somma fra denaro nel conto corrente, Bot, Cct e altri titoli) entro seimila euro.
Chi è in affitto deve depositare il contratto di affitto registrato. Questo documento serve sia a considerare nell’Isee il peso dell’affitto nel bilancio familiare, sia a percepire i 280 euro riconosciuti esclusivamente a chi vive in locazione.