Partono da oggi domani i primi pagamenti per il reddito di inclusione, la misura introdotta per il contrasto alla povertà in Italia.
Lo rende noto l’Inps che annuncio anche che a breve sarà pubblicato un report sui numeri delle persone che lo hanno chiesto e sulle domande che sono state accolte.
Giuliano Poletti, ministro del lavoro, ribadendo l’innesto di seicento persone nei centri per l’impiego per occuparsi delle famiglie che avranno il Rei e che dovranno essere inserite in un progetto di occupabilità, ha confermato che dalla fine di questo mese le persone che hanno avuto certificato il diritto ad avere il Rei lo riceveranno.
Una parola, povertà, che fa ancora troppa paura. Ancora di più se si guarda al rapporto choc diffuso da Oxfam pochi giorni fa in occasione del Forum economica mondiali di Davos.
La brutta notizia è che viviamo e andiamo sempre più in direzione di un mondo ingiusto e diseguale dove, in pratica, la forbice tra ricchezza e povertà aumenta di giorno in giorno. Per dirla semplicemente, i ricchi sono sempre più ricchi. I poveri sempre più poveri.
In linea con il rapporto, l’ 82% dell’incremento di ricchezza netta registrato tra marzo 2016 e marzo 2017 è andato all’1% più ricco della popolazione globale, mentre a 3,7 miliardi di persone che costituiscono la metà più povera del mondo non è arrivato un solo centesimo. Il dossier rivela anche come il sistema economico attuale consenta solo a una ristretta élite di accumulare enormi fortune, mentre centinaia di milioni di persone lottano per la sopravvivenza con salari da fame.
A metà 2017 il 20% più ricco degli italiani deteneva oltre il 66% della ricchezza nazionale netta, il successivo 20% ne controllava il 18,8%, lasciando al 60% più povero appena il 14,8% della ricchezza nazionale. La quota di ricchezza dell’1% più ricco degli italiani superava di 240 volte quella detenuta complessivamente dal 20% più povero della popolazione.