È attiva la procedura di acquisizione delle domande del Reddito di Libertà da parte degli operatori comunali, con il nuovo modulo Inps che estende il contributo a tutte le donne extracomunitarie.
Ricordiamo che si tratta di un contributo fino a 400 euro mensili per un massimo di un anno, per dare aiuto alle donne vittime di violenza. Il governo ha infatti reso operativo il “Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza“, istituito per favorire percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di particolare vulnerabilità o di povertà.
Reddito di libertà, cos’è
Il reddito di libertà, come riporta la circolare Inps n° 166 del 08-11-2021, è stato istituito per favorire percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di particolare vulnerabilità o di povertà attraverso l’indipendenza economica.
È riconosciuto dall’Inps con un contributo nella misura massima di 400 euro mensili in un’unica soluzione per massimo dodici mesi, entro il limite delle risorse assegnate a ciascuna Regione o Provincia autonoma.
È compatibile con altri strumenti di sostegno al reddito come il Reddito di cittadinanza o altri sussidi economici anche di altra natura (ad esempio, Rem, NASpI, Cassa integrazione guadagni, ANF, ecc.).
Gli importi del reddito di libertà sono inoltre esenti dall’IRPEF, dal momento che sono erogati da un ente pubblico a titolo assistenziale.
Reddito di libertà, a chi spetta
Il reddito di libertà è destinato alle donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, il contributo è finalizzato a sostenere prioritariamente le spese per l’autonomia abitativa e personale, nonché il percorso scolastico e formativo di eventuali figli e figlie minori.
Con il messaggio 24 novembre 2021, n. 4132 l’Istituto comunica il rilascio della procedura di acquisizione delle domande relative al Reddito di Libertà da parte degli operatori comunali, disponibile all’interno del servizio online Prestazioni Sociali.
Reddito di libertà, i requisiti
Possono beneficiare del reddito di libertà:
- le donne residenti nel territorio italiano che siano cittadine italiane o comunitarie;
- le cittadine di Stato extracomunitario, in possesso di regolare permesso di soggiorno.
Alle cittadine italiane sono equiparate le straniere aventi lo status di rifugiate politiche o lo status di protezione sussidiaria.
Reddito di libertà, come fare domanda
La domanda deve essere presentata all’Inps tramite il proprio Comune di residenza. Per facilitarne la presentazione, è stata predisposta una specifica piattaforma di collegamento con i Comuni italiani che permetterà di inoltrare l’istanza redatta dalle interessate, direttamente o mediante un rappresentante legale o un delegato, per il tramite del Comune competente per residenza, utilizzando il nuovo modulo.
Ad essa va allegata la dichiarazione rilasciata dal rappresentante legale del Centro antiviolenza. La certificazione deve contenere i dettagli relativi al percorso di emancipazione e autonomia seguito e lo stato di bisogno economico.
L’indennità economica, se riconosciuta, sarà pagata mensilmente dal Inps fino al raggiungimento dell’obiettivo indicato dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza. L’accredito delle somme avverrà tramite conto corrente dotato di IBAN intestato alla richiedente, quale conto corrente, libretto di risparmio, carta prepagata,.
Ulteriori requisiti di accesso e modalità di compilazione e presentazione della domanda sono descritti in dettaglio nella circolare 166/2021, con le funzionalità della procedura e le relative istruzioni operative per gli operatori.