Arriva in Parlamento il decretone che contiene Reddito di cittadinanza e Quota 100 per le pensioni, ma gli emendamenti sono molte centinaia e arrivano anche dalla stessa maggioranza. Per cui potrebbero cambiare ancora moltissime cose, visto che praticamente quasi tutto è in discussione. Ad esempio le Regioni annunciano emendamenti sui Navigator. Mentre la Lega chiede modifiche di ogni tipo. Come un anno di servizio civile obbligatorio per i richiedenti il reddito di cittadinanza tra i 18 e 28 anni, con una presenza media settimanale di 25 ore. Controlli su chi divorzia e poi richiede il reddito. Sanzioni pesanti per chi bara nella richiesta o lavora in nero. Limite a un solo rinnovo. Più paletti per stranieri extra-Ue.
Sono circa 1.600 gli emendamenti al decreto legge rdc a quota 100, presentati in commissione Lavoro al Senato entro il termine (scaduto ieri alle ore 9.00). Dalla maggioranza Lega e M5S sono arrivate solo 70 proposte di modifica mentre dall’opposizione le restanti oltre 1.500 con FdI in testa (con circa 900 emendamenti). Seguono FI e Pd con 230 a testa e LeU con poco meno di 140 proposte.
Il tutto mentre i vertici della Guardia di Finanza, in vista dell’entrata in vigore del nuovo sussidio, annunciano una serie di misure per evitare che i 7,1 miliardi di fondi pubblici destinati ad oltre 5 milioni di cittadini in povertà finiscano nelle tasche sbagliate: l’input operativo è ‘assicurare un rafforzamento del presidio ispettivo nel settori della spesa assistenziale’ che, in concreto, deve tradursi in una intensificazione dei servizi in materia di prestazioni sociali agevolate, con particolare riguardo alle misure per il contrasto alla povertà, verosimilmente destinate ad essere assorbite nel reddito di cittadinanza.
Un emendamento chiede che ogni mese arrivi all’Inps l’attestato dell’adempimento degli obblighi prima dell’accredito mensile del reddito. Ai giovani richiedenti il reddito di cittadinanza che abbiano tra i 18 ed i 28 anni si prescrive un anno di servizio civile obbligatorio. Non basta: deve salire da 8 a 36 il tetto di ore che i beneficiari del reddito devono impiegare in servizi resi alla comunità, nell’ambito del Patto per il Lavoro e per l’inclusione sociale. E ancora: il sussidio ‘può essere rinnovato una sola volta per un periodo pari alla prima erogazione’.
Una stretta al reddito in piena regola, insomma, quella proposta dalla Lega. Ma l’iniziativa più dirompente riguarda il sud, con la proposta di bloccare il doppio bonus per chi assume un percettore del reddito di cittadinanza under 35. Una soluzione contro la quale si è scagliata la ministra Lezzi.