Si annunciano tempi duri per i ‘furbetti’ del reddito di cittadinanza in Sicilia. Come apprende l’Adnkronos, il Comandante interregionale dell’Italia Sud-Occidentale della Guardia di Finanza, il generale Carmine Lopez, ha disposto un censimento “delle posizioni di tutte le persone che manifestano la propensione ad atteggiarsi a furbetti”. Pronta, quindi, una ‘black list’ di “chi ha manifestato propensione a intercettare provvidenze pubbliche simulando il suo stato economico”. “Queste persone saranno tenute d’occhio”.
Come ha detto appena due giorni fa anche il vicepremier Luigi Di Maio, a Termini Imerese per la vertenza Blutec, “in Sicilia i numeri del reddito di cittadinanza saranno imponenti”, “ma le famiglie che ne usufruiranno avranno doveri ad esempio sui lavori di pubblica utilità”. “Non voglio dare soldi a persone senza formarle e richiamarle ai loro doveri di cittadini, la nostra sfida è mettere in moto un meccanismo per formazione permanente”, ha detto Di Maio in Sicilia. E lo stesso giorno ha anche annunciato che i cambi di residenza “degli ultimi tre mesi” non avranno validità. Proprio oggi in Senato arriva il pacchetto di emendamenti al decreto, concordati tra Lega e 5 Stelle. E alcune modifiche le ha annunciate Di Maio a Termini Imerese.
Il vicepremier pentastellato ha assicurato che il governo intende dare filo da torcere ai furbetti, che intendono ‘barare’ per ottenere il sussidio: “I cambi di residenza degli ultimi tre mesi non valgono. Per evitare che il reddito venga macchiato da alcuni furbetti del reddito di cittadinanza”. In quell’occasione, Di Maio si è rivolto anche ai giornalisti chiedendo di non trasformare gli articoli in “manuali di istruzioni su come aggirare il reddito di cittadinanza”.
Sempre oggi arriva in Senato un’altra modifica che estenderà la revoca del beneficio del reddito di cittadinanza dalla sola condanna definitiva per truffa aggravata anche a condanne per terrorismo, sequestro di persona e associazioni di tipo mafioso. Inoltre niente sussidio per cinque anni per chi presenterà dichiarazioni Isee e documenti non corretti e in caso di vere e proprie truffe si rischiano condanne fino a 6 anni. Insomma, una vera e propria stretta. Con l’aiuto della Guardia di Finanza che ha già avviato il censimento sui ‘furbetti’ del reddito di cittadinanza.