Referendum, rush finale prima del voto

Ultimo giorno di campagna elettorale prima del voto sul referendum costituzionale di domenica prossima  con i principali leader impegnati nella grandi città per convincere i numerosi indecisi. A due giorni dall’apertura delle urne lo scontro politico tra Beppe Grillo e Matteo Renzi minaccia di finire a carte bollate. L’iniziativa a sorpresa arriva dal leader dei Cinque Stelle che vuol denunciare il premier per abuso di credulità popolare per aver mostrato un facsimile della scheda per l’elezione dei futuri senatori: ‘Denunceremo penalmente Renzi per il reato di abuso della credulità popolare in merito alla falsa scheda elettorale del Senato che ha mostrato pubblicamente’, scrive  Grillo sul suo blog: ‘La banda degli onesti finisce con un falò dove vengono bruciate tutte le banconote false prodotte. La banda dei calamari finirà se tutti insieme il 4 dicembre diremo no. La Banda degli onesti è uno dei film comici più spassosi di sempre. Tre compari, interpretati da Totò, Peppino e Giacomo Furia, costituiscono una banda di falsari che stampa banconote da diecimila lire. Tra una gag e l’altra vengono scoperti, si pentono e alla fine bruciano tutto.  Una commedia irresistibile nella realtà però i falsari non sono così. Sono più subdoli e meno simpatici. Prendiamo l’Italia oggi a 2 giorni dal referendum. De Luca, Renzi e Verdini formano la Banda dei calamari, dalle famose fritture per convincere a votare Sì auspicate da De Luca. Renzi, il capo, vuole vincere il referendum a tutti i costi e ha capito che agli italiani non va giù il non poter più votare i senatori: perchè dovrei votare per dimezzare il mio diritto di voto? Il problema è che la Costituzione che vuole far approvare prevede che i senatori siano votati dai consigli regionali, non dai cittadini. Ci si aspetterebbe che il premier dicesse quanto è bello non votare i senatori, ma si renderebbe ridicolo. Starà zitto… Invece no, ne spara un’altra: inventa la scheda elettorale per il Senato, la stampa e la fa vedere a tutti. Il problema è che non esiste: è un falso. Non c’è neppure scritto ‘facsimile’ proprio perchè non esiste un documento originale, ma viene spacciata come vera.  Se non esiste nessuna legge elettorale per i senatori e la sua riforma dice che saranno votati dai consigli regionali  come può esistere una scheda per il Senato? Da quando il Pd fa le schede elettorali per i cittadini di tutta Italia? Renzi ha portato la bugia a un altro livello, l’ha istituzionalizzata. Non è più possibile distinguere il falso dal vero quando il presidente del Consiglio dei ministri stampa e mostra a tutti un documento senza alcuna validità spacciandolo come ufficiale. Per questo non potete usare la testa per votare, la testa vi impedisce di credere che il premier possa arrivare a questo, la testa può dirti che se il capo del governo lo dice e i giornali lo dicono e la tv lo dice allora è vero. No! Il secondo cervello, quello della pancia invece ha già capito tutto: è una truffa, non fidarti! Nessuno si è mai spinto, così avanti fino a falsificare la scheda elettorale. Il prossimo passo sarà quello di mandarla a casa di tutti gli italiani a spese dei contribuenti’. La scheda ci sarà,  ribatte Renzi: ‘I cittadini voteranno i senatori. Grillo se vuole andare in tribunale a denunciarmi faccia, magari a Palermo, dove sanno qual è la strada’,  con una frecciata sul caso delle firme false M5s. ‘Non è vero che tolgono il diritto di voto ai cittadini. Stiamo togliendo lo stipendio al senatore, non il diritto dei cittadini di eleggerlo. Ci sarà una scheda in cui i cittadini sceglieranno chi andrà in Senato’, è quanto dice il presidente del Consiglio: ‘I danni del No si vedrebbero già da lunedì mattina.  Questa opportunità che arriva, non la buttiamo via per i nostri figli,  perché i danni di un No non si vedrebbero soltanto lunedì mattina ma si vedrebbero soprattutto nella prossima generazione. Qualsiasi legge elettorale funziona con questa riforma: proporzionale, maggioritario, Mattarellum, perfino il Porcellum. Poi la legge elettorale si potrà fare in tre mesi, mentre la riforma costituzionale prevede delle procedure lunghe’. E mentre la polemica infiamma le ultime ore di campagna elettorale, arriva una dura nota della Farnesina sulle accuse di ‘propaganda’ rivolte allo stesso ministero degli Esteri. La Farnesina mette in guardia dall’affermare o dal pubblicare notizie su un impegno da parte del ministero in favore del Sì: ‘Alcune segnalazioni prive di fondamento sono state riprese da diversi organi di stampa, che in un caso hanno addirittura diffuso la notizia,  del tutto infondata,  e che la Farnesina smentisce categoricamente,   dell’esistenza di un documento del Ministero degli Affari Esteri che invita la rete diplomatico-consolare alla mobilizzazione generale a favore del Si’.  Il ministero diffida quindi dal divulgare informazioni false che possano risultare offensive e diffamatorie nei confronti non solo del personale del Ministero degli Affari Esteri ma anche degli italiani all’estero. Matteo Renzi invece  va all’attacco di Matteo Salvini sulla questione del voto all’estero: ‘Mi spiace molto   è un film che ogni volta si ripropone, il voto all’estero è stato proposto dall’allora ministro del centrodestra Tremaglia e votato a sinistra. Non capisco perché dire che lì si fanno i brogli, perché alimentare tensioni e polemiche? Ieri Salvini era in giro per l’Italia ad alimentare polemiche e in Ue si discuteva sul terremoto in Italia. Se fosse stato all’estero avrebbe onorato meglio il suo lauto stipendio e ruolo’.  Parlare di brogli intenzionali nel voto all’estero,  ha detto anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni,  non solo non ha senso ma è anche offensivo per tutte le istituzioni che svolgono questo compito.

Roberto Cristiano

 

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