I dati parlano chiaro: sono oltre 100mila le firme raccolte nel fine settimana per i sei referendum sulla giustizia promossi da Radicali e Lega. I moduli, secondo quanto appreso, sono stati “polverizzati” a Milano, in Puglia, in Umbria e in Friuli Venezia-Giulia. Intanto Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha detto: “Raccoglieremo le firme per i referendum. Faranno eccezione, nei nostri gazebo, due quesiti per i quali non ci uniremo alla raccolta firme: quello sulle misure cautelari e quello sulla legge Severino”.

Matteo Salvini nel frattempo ha commentato: “È un grandioso segnale di cambiamento e voglia di giustizia. Altro che milione di firme, puntiamo a raccoglierne tante di più!”. A fargli eco Paolo Grimoldi, deputato leghista e responsabile della campagna referendaria: “Gli italiani hanno voglia di cambiamento, sono stufi di una magistratura che fa quel che vuole. Se un libro come quello di Alessandro Sallusti sul sistema giudiziario italiano ha venduto 300mila copie un motivo ci sarà”.

Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, ha notato: “La battaglia per la giustizia è una battaglia storica del nostro partito, dobbiamo ridurre i tempi e servono processi giusti. Serve una riforma del Consiglio superiore della magistratura, ci sono tante cose da cambiare. Senza una riforma della giustizia dubito che possa esserci una ripresa importante”.

La Lega, in un post su Facebook, ha rivelato: “Anche Vittorio Feltri, Roberto Giachetti e Giovanni Minoli sostengono i referendum sulla giustizia promossi da Lega e Partito Radicale. Si aggiungono a molti altri giornalisti e volti noti come Maurizio Belpietro, Giulia Bongiorno, Hoara Borselli, lo chef Alessandro Circiello, Paolo Del Debbio, Mario Giordano, Maria Giovanna Maglie, Simonetta Matone, Augusto Minzolini, David Parenzo, Nicola Porro, Alessandro Sallusti, Francesco Storace, Gaia Tortora e perfino Luca Palamara”. In più hanno firmato pure “i ministri della Lega Massimo Garavaglia, Giancarlo Giorgetti ed Erika Stefani. A Milano ha aderito il primario di Pediatria del Fatebenefratelli, Luca Bernardo”.

I gazebo saranno allestiti nei prossimi due mesi e mezzo in tutto il Paese. Per quanto concerne i referendum, affinché ci sia la “promozione” saranno necessari i “sì” di cinque Consigli regionali anche se è evidente che il vero termometro della situazione sarà rappresentato dall’affluenza della gente, ossia dal consenso popolare.