Netflix lancia la bomba: Cleopatra non era come l’abbiamo sempre immaginata. E lo fa con la sua ultima docuserie dedicata alle regine africane, prodotta dall’attrice Jada Pinkett Smith. La prima stagione, intitolata proprio “Regina Cleopatra”, si concentra sulla più famosa e potente donna del mondo antico, per raccontarne non solo le gesta eroiche e gli intrighi sentimentali, ma anche il genio politico e l’immenso intelletto. La serie ha creato polemiche in ogni angolo del globo per la decisione di far interpretare la protagonista all’attrice britannica Adele James.
Perché “Regina Cleopatra” ha causato polemiche
A far discutere è stata la decisione di rendere nera Cleopatra. Non si è trattata di una pura scelta di color blind casting, come già visto nella serie evento “Bridgerton” e nel suo prequel “La regina Carlotta”. In quel caso Shonda Rhimes, autrice tra gli altri di “Grey’s Anatomy” e “Le regole del delitto perfetto”, si è basata su una fortunata saga letteraria per reinventare la storia inglese in chiave black.
Nella docuserie prodotta dalla compagna di Will Smith, invece, si dà ampio spazio alle teorie secondo cui Cleopatra avrebbe avuto antenati nordafricani. Secondo le ipotesi più accreditate e insegnate nelle scuole e nelle università del mondo, l’ultima regina d’Egitto sarebbe stata in realtà di origini greche, ultima della dinastia tolemaica, di cultura ellenica e con una piccola percentuale di sangue persiano.
Egitto in rivolta per il documentario Netflix
La Cleopatra nera ha causato una bufera nello stesso Egitto, con istituzioni e ricercatori che si sono scagliati contro la nuova serie targata Netflix. La pluripremiata regista Tina Gharavi ha rivendicato la scelta spiegando che è più probabile che la sovrana somigliasse più alla protagonista del documentario Adele James che a Elizabeth Taylor, la cui interpretazione è entrata nella Storia del cinema.
Il Cairo sta preparando addirittura dei film per fare chiarezza sul retaggio di Cleopatra. I patriottici egiziani hanno visto quasi come un insulto il cambio del colore della pelle di un personaggio che continua ad affascinare gli appassionati di tutto il mondo. Bisogna guardare il documentario della piattaforma di contenuti in streaming, uscito il 10 maggio 2023, per capire meglio la validità di questa scelta, che è fondata su alcune delle ultime teorie degli studiosi.
Cleopatra era nera? Cosa sappiamo adesso
“Queen Cleopatra”, come è nota nella versione internazionale, abbraccia infatti l’ipotesi controversa secondo cui la regina sarebbe stata figlia di una schiava nera. Smentita però da rappresentazioni dell’epoca della sovrana tolemaica, presumibilmente approvate da lei stessa. Nonostante le pretese documentaristiche della serie, ci sarebbero poche prove a favore di questo cambio di aspetto.
Nelle intenzioni della produttrice esecutiva Jada Pinkett Smith c’è però anche quella di rendere Cleopatra più vicina al gusto attuale e giocare sulla sua figura, raccontando le vicende di una fiera regina africana nella chiave del riscatto etnico e culturale.
Ma la Cleopatra storica probabilmente non assomigliava né Liz Taylor né ad Adele James, entrambe bellissime. I suoi detrattori la descrivevano infatti come una donna non particolarmente avvenente, o addirittura brutta, ben lontana dalla bomba sexy o dell’affascinante e pericolosa dark lady che siamo abituati a vedere al cinema.
La sospensione dell’incredulità dovrà prevalere anche questa volta per godere del messaggio di un prodotto che – come nel caso del prequel di Bridgerton, “La regina Carlotta” – è lontano dalla realtà storica e abbraccia piuttosto un messaggio politico. Quello dell’emancipazione della cultura africana e la rinascita di un simbolo femminista universale. È certo che non piacerà a tutti, e che l’etichetta documentaristica non contribuirà a placare gli animi dei tanti detrattori.