Il risultato negativo era quasi scontato. Previsto da tutti. Ma una sconfitta di questa portata nessuno l’aveva ipotizzata e, soprattutto, augurata. Invece per il M5S il voto alle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria ha rappresentato una vera e propria Waterloo. I veri sconfitti di questa tornata elettorale sono i pentastellati. I numeri dicono questo anche se il nuovo capo politico del Movimento tende a minimizzare il tutto. “Il risultato è al di sotto delle aspettative ma da qui a dire che il M5S è morto, ce ne corre. Il MoVimento è vivo e vegeto e continuerà a lavorare ‘pancia a terra’ al governo del Paese”, scrive in un post su Facebook Vito Crimi. “Ogni volta che un risultato elettorale non ci sorride – scrive – sento partire il solito coro che scandisce all’unisono: il Movimento è finito, è in ginocchio, sta scomparendo. In più, questa volta, viene dato per scontato il ritorno del bipolarismo, come se le elezioni in due Regioni equivalessero al voto nazionale. Anche questa volta li deluderemo perché, chi dice questo, non ha capito cosa sia veramente il Movimento 5 Stelle”. Poi arriva una mezza ammissione sulla deblace elettorale. “Il voto delle regionali ha sempre visto il Movimento raccogliere risultati inferiori rispetto alle tornate nazionali, ma va riconosciuto che in Calabria ed Emilia Romagna i risultati sono stati inferiori alle aspettative. Questo però non ci induce ad arrenderci: semmai è vero il contrario. Abbiamo già avviato il lavoro di organizzazione che ci consentirà un maggiore coordinamento e ci permetterà di essere più presenti sui territori. Sarà fatica e sudore, ma so che siamo in grado di farlo. A una condizione: quella di restare uniti, di non lasciarsi irretire da facili sirene, di ricordare sempre quali sono gli obiettivi e le motivazioni che ci hanno portati nelle istituzioni e alla guida del Paese”.
E dopo una apologia del MoVimento, lancia l’appello ai pentastellati. “Ora non resta che continuare a lavorare pancia a terra con il governo che, dopo queste elezioni, deve proseguire nel suo percorso”.
Ma di sicuro questa batosta se non inciderà sulla tenuta del Governo Conte sicuramente porterà il Pd a fare la voce ‘grossa’ nei confronti degli alleati e a chiedere una inversione di tendenza nell’agenda di governo. Ora i Dem vorranno essere ascoltati di più, far passare la loro linea su tanti dossier e non essere o sentirsi subalterni ai 5Stelle. Cosa che dice chiaramente Andrea Orlando, vicesegretario del Pd, durante una intervista rilasciata a “Circo Massimo”, su Radio Capital. “E’ giusto che oggi si usi questo risultato per modificare l’asse politico del governo su molte questioni. Ad esempio il M5S, dopo questa severa sconfitta, dovrebbe rinunciare a un armamentario che non paga elettoralmente e che rende difficile l’attività di governo”. Altrimenti, con il rischio elezioni dietro l’angolo, il Movimento rischierebbe di evaporare anche nelle urne delle elezioni politiche.