Regionali Francia: ‘Front National è il primo partito’

La paura fa volare il Front National. Il partito di Marine Le Pen è in testa in sei regioni e primo partito alle elezioni regionali francesi con il 28%. A scrutinio praticamente ultimato la vittoria appare consolidata.  Col 26,89% dei voti al secondo posto il partito di centrodestra guidato dall’ex presidente Nicolas Sarkozy, mentre i socialisti, che oggi occupano l’Eliseo con François Hollande, si devono fermare al 23%. Debout La France, altra compagine di centrodestra, si attesta al 3,85%. I Verdi si fermano al 3,87%. Un risultato probabilmente inimmaginabile, per una forza politica populista, anti-immigrati e islamofoba, senza i 130 morti  della strage di Parigi. Un successo personale oltre ogni previsione per Marine Le Pen: ‘La Francia rialza la testa. Siamo il primo partito ed è un risultato magnifico. Nulla potrà fermare la profonda volontà del popolo. Siamo noi l’unico fronte veramente repubblicano’, invitando tutti gli elettori, tutti i patrioti francesi, a votare il Front National nel ballottaggio di domenica prossima. Le Pen e il suo popolo sono in festa. A Hénin-Beaumont, piccolo comune del nord della Francia,  si assapora la vittoria della presidente del Front National che con il 40,64% vede da vicino la presidenza della regione Nord-Pas-de-Calais-Picardie, tradizionalmente di sinistra, con 6 milioni di abitanti e 3 miliardi di euro da gestire. Per lei questo voto è solo un antipasto rispetto al vero obiettivo che è l’Eliseo, con le presidenziali della primavera del 2017. Il grande sconfitto appare Sarkozy, che con i suoi repubblicani non è riuscito a mobilitare gli elettori ed è persino sceso di un punto su scala nazionale: ‘Il risultato delle regionali dimostra che i francesi sono esasperati, che la Francia ha troppo indietreggiato, e lo ha fatto soprattutto in questi ultimi quattro anni. E chiedono che non arretri più. Noi comprendiamo l’inquietudine di chi ha votato il Front National, ma c’è il rischio che si creino le condizioni di un disordine pericoloso nelle loro regioni e nel nostro paese’. Il Partito socialista ha deciso, invece, di ritirare i suoi candidati  nelle regioni dove sono in testa le due Le Pen, Paca (Provence-Alpes-Cote d’Azur) e Piccardia-Nord-Pas-de-Calais, nella speranza di impedirne l’elezione al secondo turno. Di fermare in qualche modo l’ascesa di un partito che chiede l’uscita dall’euro, il ripristino della pena di morte, lo stop all’accoglienza dei rifugiati politici. Il Front National è, per il momento, in testa in sei regioni mentre Marine Le Pen e Marion Le Pen-Marechal otterrebbero intorno al 40% dei voti nelle rispettive regioni in cui si sono candidate in Francia: ‘Il Nord Pas-de-Calais Picardie e la Provence-Alpes-Cote d’Azur’. Le Front National di Marine Le Pen ha ottenuto il 42,1% nella regione Nord-Pas-de-Calais-Picardie, dove è candidata alla presidenza, secondo le stime di i Télé. ‘Il popolo si è espresso e la Francia ha sollevato la testa.  ‘Grande Marine, cambierà anche l’Italia’, il commento del leader leghista Matteo Salvini.  ‘Auguro a Matteo Salvini molto successo. E’ un uomo coraggioso, spero che otterrà alle prossime elezioni lo stesso risultato che ha ottenuto il Front National in Francia’, risponde Marine Le Pen. Alla domanda se il Fn e la Lega possano insieme cambiare l’Europa, come auspicato da Salvini, ha risposto: ‘Sì, assolutamente’. Con Marine Le Pen ha vinto il popolo francese e inizia il riscatto di tutti i popoli d’Europa, scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Il successo di Marine Le Pen alle regionali in Francia, che rischia di provocare un terremoto al progetto comunitario, già minacciato dalle spinte centrifughe della Gran Bretagna, e non solo. La stessa leader dell’estrema destra francese, alla vigilia di un voto che potrebbe consacrare il Front National, ha definito straordinaria l’ipotesi di ‘Brexit’, paragonando l’uscita di Londra dall’Ue al crollo del muro di Berlino e l’inizio della fine dell’Unione Europea. Il Front National ha rappresentato alle ultime elezioni europee il simbolo della fine delle certezze per l’Ue, con un record storico del 25% che lo ha portato a diventare il primo partito di Francia. E con l’Europa che stentava a uscire dalla crisi, e fiaccata dall’austerità, l’euroscetticismo è avanzato un po’ ovunque, partendo dall’Ukip di Nigel Farage in Gran Bretagna ad Alba Dorata in Grecia, dagli anti-euro di Alternative fur Deutschland in Germania, passando l’estrema destra in Danimarca e Polonia. In Italia, la Lega di Matteo Salvini ed il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo hanno preso il posto del centro-destra come principale opposizione al Pd a vocazione europeista. Da quel momento il fronte euroscettico, nonostante qualche divisione all’interno, ha iniziato a dare battaglia al Parlamento di Strasburgo contro le politiche di rigore a trazione tedesca ed in difesa degli interessi nazionali, che secondo Le Pen e soci sono soffocati dal centralismo di Bruxelles. La marea euroscettica è cresciuta un anno dopo con la netta conferma dei conservatori alla guida della Gran Bretagna, altro peso massimo europeo ma storicamente freddo rispetto ad una maggiore integrazione. Il premier David Cameron, tra i primi atti del suo nuovo mandato, ha promesso un referendum entro il 2017 per chiedere ai britannici se vogliono restare o meno in Europa. Un altro mal di testa per l’Ue è arrivato dalla Polonia, lo scorso ottobre, con il trionfo alle presidenziali dell’ultradestra dell’ex premier Jaroslaw Kaczynski, che ha fatto sparire la sinistra dal Parlamento. Quindi, un nuovo cambio degli equilibri tra i 28 perché la Polonia è uno dei sei Paesi più grandi ed ha un voto molto pesante in Consiglio. Senza dimenticare l’ultranazionalismo di Viktor Orban in Ungheria, che ha inaugurato la stagione dei muri anti-migranti. Il padre di Marine, Jean-Marie, defenestrato e cacciato dal partito, ha cercato di guastare la festa della figlia e della nipote con un tweet provocatorio. Il fondatore del Front National, sconfessato dalla figlia per le sue provocazioni di connotazione xenofoba e razzista, ha pubblicato su Twitter un video in cui si vede Christian Estrosi, il candidato neogollista nella regione Provence-Alpes-Cote-d’Azur, arrivato al secondo posto dietro alla nipotina Marion Maréchal Le Pen, mentre balla con un gruppo di ebrei e rabbini. ‘Contre mauvaise fortune bon coeur (Buon viso a cattivo gioco), commenta il fondatore Fn.

Roberto Cristiaano

 

 

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