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Un’ alleanza sulla quale pochi avrebbero scommesso. Eppure sottoscrivendo il manifesto dell’ex ministro dell’Economia, il leader del Carroccio, decreta la nascita dell’asse Maroni-Tremonti, che darà filo da torcere agli avversari sia durante le elezioni Regionali in Lombardia (che si dovrebbero tenere il prossimo 10 febbraio), sia durante le politiche. Il numero uno della Lega ha dato la notizia nel corso di una conferenza stampa a Milano, spiegando di condividere con Tremonti soprattutto “la notevole sfiducia nel Governo Monti”. Inoltre, i due ex ministri sarebbero uniti anche “dalla stessa visione dell’Europa,un’Europa che punti al riconoscimento delle macroregioni ma che invece, come ribadisce Tremonti, si sta segmentando dal punto di vista finanziario, dove ogni Stato diventa sempre più protezionista, si chiude nei suoi recinti e cerca di trasferire il conto agli altri”.
Riferendosi alle prossime elezioni regionali, il leader della Lega spiega che “la lista ‘Maroni presidente’sarà resa pubblica lunedì o martedì prossimi perché tra il 15 e il 16 dicembre dobbiamo raccogliere le firme”. “Una lista, aggiunge Maroni, che sarà composta da persone che non hanno una appartenenza politica, non sono iscritti ai partiti né alla Lega. Per questi ultimi – spiega – c’è la Lega”. In merito invece alle elezioni politiche, ribadisce che il suo partito non terrà le primarie di coalizione, “perché ormai non ci sono più i tempi”. Si dice però aperto “oltre che alla lista Tremonti, a tutte le altre liste civiche” come quella ad esempio di Oscar Giannino “che mi piacerebbe ci sostenesse anche in Lombardia”.
Qualche battuta poi sul Pdl, partito con il quale Maroni non intende allearsi, perché “in crisi di identità. Assomiglia a quella figura pirandelliana di uno, nessuno e centomila. Tra una settimana chiudiamo le liste in Lombardia poi – conclude il leader della Lega – chi c’è c’è, chi non c’è non c’è, peggio per lui”.
