‘Confido in un “accordo di buonsenso” tra i leader delle forze politiche di centrodestra’, Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera ed esponente di Fratelli d’Italia, si dice fiducioso per un’intesa nella maggioranza sul tema regionali. Il suo, come sempre, è un intervento di equilibrio. La Lega continua a difendere la ricandidatura del suo governatore uscente in Sardegna, Christian Solinas; mentre Fdi puntare sul sindaco di Cagliari Paolo Truzzu. ”Sabato a Quartu Sant’Elena, si terrà un convegno di Fdi, dove verrà presentata la candidatura di Truzzu come governatore della Sardegna. E sono stati invitai anche gli alleati Fi e Lega”. Così Salvatore Deidda, deputato sardo di Fdi e presidente della Commissione Trasporti di Montecitorio, conversando con i giornalisti in Transatlantico. Il vicesegretario leghista Andrea Crippa era intervenuto, parlando con i cronisti alla Camera sul nodo Sardegna, partendo in quarta. Se si accantona Solinas allora bisogna ridiscutere anche i candidati nelle altre regioni- questo il suo ragionamento- come il governatore dell’Abruzzo in quota Fdi, Marco Marsilio. Lo stoppa Rampelli invitando il leghista a un ragionamento.
“Ma Marsilio è un governatore che ha consensi pazzeschi, ha fatto un lavoro straordinario. Non credo che la cosa stia in piedi”, osserva con stupore. Ma, soprattutto, il vicepresidente della Camera ricorda al collega un passaggio fondamentale, un’altro appuntamento regionale del passato non tanto remoto. E gli rammenta come alle ultime regionali in Sicilia Fdi abbia dovuto ‘sacrificare’ il suo presidente uscente, Nello Musumeci per far spazio al forzista Renato Schifani: “Ricordo che due anni fa in Sicilia ci sono state le regionali, c’era come governatore Nello Musumeci. Gli alleati hanno ritenuto che non fosse idoneo per il secondo mandato. Alla fine Fdi, apprezzate le circostanze, ha dovuto cedere la posizione. Non solo ha ceduto, ma neanche ha potuto esprimere un candidato suo. Non capisco perché ci si stupisca dopo aver colpito un governatore in carica due anni fa, del fatto che si vuole ragionare su soluzioni migliori per queste elezioni regionali…”.
Rampelli è comunque ottimista e auspica una “quadra” di buonsenso, ed “è ragionevole trovare un equilibrio tra i migliori profili amministrativi per cercare di governare nel miglior modo possibile le regioni italiane. Non si può prescindere dal consenso, che è una sorta di patente che il territorio ti dà e che solitamente in democrazia passa per i partiti. Sono convinto – rimarca il vicepresidente di Montecitorio – che questo elemento aiuterà i leader della coalizione a prendere la scelta migliore per dare alle regioni i migliori governatori”.