Regione Lazio: M5s presenta un esposto in procura nei confronti del consigliere Pd Vincenzi

 

Presunto voto di scambio con Buzzi

I consiglieri 5 Stelle della Regione Lazio presenteranno un esposto alla Procura di Roma per “voto di scambio” nei confronti del neo presidente della commissione Bilancio, ed ex capogruppo Pd alla Pisana, Marco Vincenzi. A far sollevare i dubbi di un presunto voto di scambio è una coincidenza temporale preoccupante. A giugno 2014, mentre il ras delle cooperative Salvatore Buzzi propone al consigliere dem di trovare voti per la candidata sindaco Pd di Tivoli (feudo elettorale di Vincenzi, già primo cittadino del paese in questione) il consigliere regionale Marco Vincenzi inserisce in una legge regionale degli emendamenti, poi votati dalla commissione Bilancio che lo stesso Vincenzi presiede dal 9 febbraio scorso. Tali emendamenti, come confermato dalla deposizione del capitano dei Ros Federica Carletti all’udienza del 26 gennaio 2016 del processo Mafia capitale, avrebbero consentito alle coop di Mafia Capitale di intascare ulteriori 600mila euro per lavori sul verde pubblico di Ostia, come già raccontato da Progetto Italia News https://www.progettoitalianews.net/news/marco-vincenzi-gia-sottoposto-a-indagini-e-presidente-della-commissione-bilancio-della-regione-lazio/

E’ proprio su questi presupposti che gravita l’esposto per “voto di scambio”, che si basa sulla ricostruzione investigativa dei carabinieri del Ros Lazio, mettendo appunto in relazione il sostegno elettorale di Buzzi all’allora candidata sindaco Manuela Chioccia, con gli emendamenti in questione.

Gli emendamenti sospetti

Andando nel dettaglio, secondo gli inquirenti, Vincenzi avrebbe tentato di favorire la presunta cupola attraverso due emendamenti, presentati proprio in commissione Bilancio, che ora presiede, studiati per permettere l’erogazione dei fondi regionali direttamente ai municipi di Roma Capitale, aggirando i controlli del Campidoglio, per far sì che potessero essere finanziati progetti riguardanti la ‘tutela ambientale’ e ‘la riqualificazione urbana’, attività prevalenti del sodalizio criminale guidato da Salvatore Buzzi e il ‘Re di Roma’ Massimo Carminati.

“In data 11 luglio 2014 – scrivono gli investigatori – nel mentre era in corso la definizione della gara relativa alla pulizia delle spiagge in parola, le attività tecniche facevano emergere la possibilità che il sodalizio indagato potesse gestire un ulteriore finanziamento della Regione Lazio, pari a circa 1,2 milioni di euro, anche questi ottenuti grazie all’intervento del consigliere regionale Luca Gramazio”. “Le progressioni investigative – prosegue l’informativa – evidenziavano poi che tale somma veniva poi incrementata a 1,8 milioni di euro, grazie ad un ulteriore finanziamento di 600 mila euro, ottenuto attraverso l’intervento di Marco Vincenzi, consigliere regionale e capogruppo del Pd alla Regione Lazio”.

Secondo i magistrati della Procura di Roma, l’ex capogruppo Pd alla Regione Lazio era stato citato da Salvatore Buzzi mentre illustrava a Massimo Carminati gli emendamenti che Fabrizio Testa, detto Fabrizio, avrebbe dovuto portare, in originale, in Regione relativi ai nuovi finanziamenti che sarebbero stati ottenuti grazie all’intervento di Luca Gramazio (1,2 milioni ndr) e Marco Vincenzi, capogruppo Pd in Regione Lazio (600.000 euro, ndr), si legge nell’ordinanza della seconda tranche dell’inchiesta che a giugno scorso ha travolto il Comune di Roma e i vertici della Pisana.

In buona sostanza Vincenzi il 17 giugno 2014 ha presentato in Commissione bilancio due emendamenti focalizzando la sua attenzione sui municipi. Con il primo ha chiesto che al fondo regionale per il riequilibrio territoriale, circa 33 milioni per il 2014, potessero accedere direttamente i municipi della Capitale senza passare dal Campidoglio, con il secondo che una quota del fondo potesse essere destinata in particolare proprio a progetti legati al verde pubblico e al sociale. A seguito di ciò con Dgr 503/2014 vengono stanziati proprio 600 mila euro per il fondo imprese di strada e un milione per il litorale. Tali soldi poi non sono mai stati erogati poiché la procedura è stata bloccata dopo gli arresti del 2 dicembre scorso nell’ambito della prima tranche di Mafia Capitale.

Ipotesi voto di scambio

Ed è proprio nel periodo di giugno 2014 che le telefonate e gli incontri tra Buzzi e Vincenzi sono numerosi. Tra le varie telefonate intercettate dagli investigatori ci sono quelle per le elezioni amministrative a Tivoli. Il 4 giugno veniva intercettata una prima telefonata, nel corso della quale Buzzi riferiva a Vincenzi: “Senti, io mi sono fatto l’elenco dei miei dipendenti su Tivoli, ora li richiamiamo tutti, meno due o tre che so proprio irrecuperabili…noi volevamo dare anche a Manuela un contributo, insomma, per il sostegno delle spese che lei c’ha”. Il neo presidente della commissione Bilancio rispondeva: “Ti dò il coso del comitato elettorale”. Il 5 giugno Buzzi scrive un sms a Vincenzi: “Sottoscrizione effettuata sensibilizzazione in corso. In bocca al lupo. Salvatore Buzzi”. Ed il 13 giugno, sempre secondo quanto riportato dagli investigatori, “Marco Vincenzi commentava con Salvatore Buzzi la sconfitta elettorale alle elezioni amministrative del Comune di Tivoli, quindi i due concordavano di risentirsi successivamente per programmare una colazione insieme”. Ora la palla passa alla Procura che dovrà accertare se i sospetti del Movimento 5 Stelle sono soltanto fantasie o triste realtà.

Luca Teolato

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