“Al voto tra 45, massimo 90 giorni”. E’ l’ultimatum che Roberto Formigoni lancia alla Lega. “Se Maroni non cambia idea, il voto è l’unica strada possibile”, precisa il governatore della Lombardia nel corso di un incontro con i giornalisti.
“Giovedì scorso a Roma – ha ribadito – avevamo deciso Alfano, Maroni ed io, di azzerare la Giunta con l’impegno di formarne una nuova ridimensionata. In quell’occasione lo stesso Maroni aveva dichiarato che la Lega poteva ritenersi soddisfatta. Sabato scorso il Consiglio federale della Lega ha posto una data di scadenza per questa nuova Giunta indicando anche quella del voto. Questo significa intraprendere una campagna elettorale di 6 mesi, una lunghezza devastante per la Lombardia”.
“Se la Lega non supporterà la nuova Giunta, se ne assumerà tutte le responsabilità” – ha proseguito Formigoni sottolineando che si impegnerà affinché le elezioni avvengano nel minor tempo possibile. “La Lega dovrà spiegarci, ma lo dovrà fare soprattutto ai suoi elettori, perché intende interrompere un’azione di governo che lei stessa ritiene positiva”.
“E’ indecoroso e non degno della politica chiudere la porta e dire un arrivederci e grazie, dopo essere stato eletto quattro volte. Oltre il 50% dei cittadini lombardi vorrebbero che io continuassi a governare perché soddisfatti. Per questo io sarò in campo durante la campagna elettorale e non è necessario essere candidato per sostenere quelle forze moderate e riformatrici come quelle che io ho sempre avuto e promosso per la mia azione di governo. Nessun scatto di orgoglio, quindi, da parte mia – ha spiegato – ma solo un senso di responsabilità”.
Formigoni ha smentito poi le voci che lo vorrebbero occupato a formare una nuova lista elettorale: “Non me ne sto occupando io, per me è importante soprattutto eliminare il listino e per questo mi rivolgerò già domani al Consiglio regionale – ha annunciato – un appello a cambiare la legge elettorale”. “Ritengo che il consiglio regionale debba prendere una decisione in tempi rapidissimi. Dopo il cambiamento della legge elettorale, quindi – ha ribadito – si vada subito al voto”.
In merito poi alla possibilità che Gabriele Albertini possa essere il nuovo candidato alla guida della Lombardia, ha dichiarato: “Ho grande stima per il mio predecessore lo vedrei molto bene alla guida della Regione Lombardia”. “Dopo di che – ha aggiunto – non spetta a me decidere quale sarà il candidato”.
E sullo scandalo che ha investito la sua Giunta, ha dichiarato: “Errori ne commetto tutti i giorni ma non ho commesso nessun reato né alcun attacco contro la legge. “Nel 2010 abbiamo profondamente cambiato la stessa Giunta, non mettendoci una serie di persone. Tanto è vero che l’unico in Giunta che ha qualche problema è stato l’assessore Zambetti. A questo proposito – ha proseguito – la magistratura sta facendo il suo mestiere e dobbiamo rispettare il suo lavoro e i suoi compiti, ma non anticipiamo condanne”.
Il governatore della Lombardia è rimasto poi sul vago in merito alla possibilità di un alleanza con il Carroccio: “Siamo nel campo delle valutazioni ma certo non decido io”.
Si mostra sicuro di sé invece nello smentire l’ipotesi di un abbandono da parte del Pdl: “I giornalisti si inventano falsità – ha dichiarato -. E’ un’ipotesi smentita ben due volte ieri da Alfano che ha chiarito di avere concordato con me ogni passaggio del suo intervento”. “Se qualcuno del Pdl ha il mal di pancia non sono di certo i massimi dirigenti del partito”, ha poi precisato. “C’è infatti perfetta sintonia fra il Pdl e Formigoni”, ha assicurato. Sarà infatti il Popolo della Libertà a decidere se tenere o meno delle primarie per scegliere il candidato presidente della Lombardia.
Nel caso poi dovesse lasciare il suo incarico alla Regione Lombardia, Formigoni non rinuncia tuttavia a quello di Commissario straordinario dell’Expo perché, come ha spiegato,”’si tratta di una nomina ad personam. Sono stato scelto dal governo italiano per rappresentarlo davanti al mondo e non c’entra nulla con la carica di presidente della Regione”. In un modo o nell’altro dunque, Formigoni ha pensato a come restare sotto i riflettori mediatici più che politici. E siamo sicuri che riuscirà ancora a far parlare di sé.
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