‘E’ finito il tempo delle chiacchiere, se riparte Bagnoli, riparte Napoli, il Mezzogiorno e l’Italia’, ha detto il premier Matteo Renzi durante la firma a Palazzo Chigi del protocollo di vigilanza sulle procedure per la bonifica delle aree di Bagnoli, con il commissario di Bagnoli Salvo Nastasi, il presidente dell’Anac Raffaele Cantone e l’ad di Invitalia Domenico Arcuri. ‘Bagnoli sarà ripulita e risanata. Lo dobbiamo ai napoletani e alle napoletane, agli italiani e alle italiane. Se quelli che devono fare le cose a cominciare da alcuni enti locali non fanno, toccherà a noi con il commissario e usando le procedure più all’avanguardia sul fronte della trasparenza’. Per rimettere a posto, ha aggiunto, le tante partite che abbiamo in Campania occorrerà qualche colpo alla Higuain, ci vuole un’impresa eccezionale. Gli accordi anticorruzione diventano un punto di riferimento, che porterò all’attenzione anche del prossimo G7. La lotta alla corruzione sia portata avanti grazie anche al lavoro degli amministratori onesti che sono la stragrande maggioranza di tutti i colori politici e partiti, come purtroppo ci sono disonesti in tutti i partiti politici e vanno cacciati. Grazie al lavoro dell’Anac abbiamo salvato Expo, che era una scommessa per il Paese. Farlo a Bagnoli vuol dire giocare la partita più difficile. Una responsabilità incredibile ma serve per restituire dignità a Napoli e all’Italia. Bagnoli è stata la più grande sciagura e oggi sarà la più grande opera di riqualificazione ambientale. Nell’arco della prossima settimana è pronta la partenza delle prime ecoballe’. In realtà già il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, aveva annunciato che lunedì 30 maggio inizierà il trasferimento del primo carico di ecoballe di rifiuti al di fuori della Campania. Sarà, secondo il presidente della Regione Campania, una giornata storica, è l’inizio della bonifica di tutto il territorio nella regione Campania, ed è l’inizio della soluzione del problema della Terra dei Fuochi. È l’inizio di un’altra storia nella regione, fatta di risanamento ambientale, di bonifica dei siti inquinati, di avvio di un programma di gestione dei rifiuti centrato su raccolta differenziata ed impianti di compostaggio. I trasferimenti successivi ci saranno il 31 maggio, l’1, 6 e 7 giugno. De Luca parla di avvio di una nuova storia per le politiche ambientali e conquista di immagine di dignità e rispetto. Inoltre, tra una decina di giorni, saranno firmati contratti con le aziende che hanno vinto le gare per i cinque depuratori dell’area Nord della Campania. Nell’arco di un anno e mezzo saranno pienamente funzionati per avere un mare splendido per tutte le aree della Campania. Le risorse ci sono e si tratta dei 150 milioni di euro che il premier Matteo Renzi si era impegnato a stanziare per risolvere l’emergenza ambientale che da anni affligge il territorio. Nonostante lo sforzo del governo, però, i fondi non sono mai arrivati nelle casse di Palazzo Santa Lucia. Per far decollare l’operazione manca infatti il decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze, necessario per sbloccare la prima tranche di 70 milioni. Niente decreto, niente rimozione delle ecoballe. Ne è consapevole Vincenzo De Luca, che era tornato in pressing su Renzi: ‘Ho con il presidente del Consiglio, a margine di una manifestazione organizzata da Coldiretti, e gli ho chiesto di chiamare quelli dell’Economia per farsi inviare il decreto di accredito. Del resto non era il primo appello che De Luca ha rivolto al governo sulla vicenda delle ecoballe. Già a inizio aprile, alla vigilia della visita di Renzi in città in occasione della cabina di regia su Bagnoli, il presidente della giunta campana aveva espresso preoccupazioni circa i ritardi relativi alle procedure burocratiche per lo sblocco dei fondi promessi dal governo. Chiariamo che il premier ha firmato il protocollo di vigilanza sulle procedure per la bonifica delle aree di Bagnoli a Roma e non a Napoli per, parole sue, ‘evitare polemiche per evidenti responsabilità’.
Cocis