Matteo Renzi, dopo il colloquio di un’ora con il leader cubano Raul Castro, ha cenato in ambasciata a L’Avana. Al termine, si è diretto in aeroporto per fare rientro in Italia dove il suo arrivo è previsto nel primo pomeriggio. Cinque mesi dopo la visita di Raul Castro a Palazzo Chigi, Matteo Renzi ricambia l’incontro chiudendo all’Avana la missione con 90 imprese italiane in Sud America. L’Italia si mette in scia dello storico disgelo tra Usa e Cuba perché, sostiene il premier, ci sono momenti in cui la storia fa gli straordinari e l’Italia ci vuole essere per rafforzare il legame di amicizia e per cogliere i vantaggi della lenta apertura di Cuba agli investimenti stranieri. Per cogliere la magia dell’Avana Matteo Renzi comincia la giornata correndo alle sei di mattina tra i palazzi della città vecchia e lungo il Malecon, il lungomare dove i cubani escono e trascorrono le serate. E’ la prima volta che un primo ministro italiano visita il Paese della revolucion. Una scelta mirata perché se le riforme di Raul Castro hanno aperto Cuba al mercato, è vero che i legami tra leader politici qui aiutano ancora gli investimenti stranieri. Cuba, ammette Renzi davanti alla platea di imprenditori italiani e cubani nello storico Hotel Nacional, può crescere ancora e agli imprenditori italiani rivolgo un invito forte ad investire perché il governo di Castro si è dato obiettivi storici. A maggio il fratello di Fidel spiegò a Renzi, racconta lo stesso premier, “l significato storico di questa stagione per Cuba. Ancor più oggi dopo che gli Usa hanno riaperto l’ambasciata e oggi dall’Onu è arrivato un via libera per eliminare l’embargo. Per cogliere le nuove opportunità, dopo Paolo Gentiloni ed una prima missione di imprese con Carlo Calenda e Mario Giro, il premier chiude all’Avana il tour che lo ha portato in Cile, Perù e Colombia. Oltre al turismo, tra le imprese che viaggiano con il governo Msc Crociere, Alpitour e Valtu, si aprono spazi per l’agroindustria, l’immobiliare. Il premier lancia un’operazione Italia-Cuba sulle energie rinnovabili, dove Enel punta a svolgere un ruolo protagonista. Sace, che stima per le imprese italiane un guadagno di nuovo export pari a 220 milioni nei prossimi quattro anni, ha elevato da dieci a cento milioni di euro il plafond per sostenere operazioni di export e firmato un accordo con Intesa SanPaolo per mettere a disposizione delle aziende un plafond di 80 milioni. Per l’Italia questa missione, ammette Renzi che ha visitato anche l’istituto d’arte sottolineando il legame culturale tra i due Paesi, ha tanti significati. I più idealisti ci vedono il valore politico perché siamo ad un tornante della storia; gli imprenditori, un po’ meno idealisti e più concreti, discutono su come Italia e Cuba possano lavorare di più insieme. Il premier si tiene nel mezzo guardando al cambiamento che attraverso le riforme lui vede già in atto in Italia. Siamo tornati ai livelli di fiducia precrisi e questo è solo l’antipasto, rivendica il presidente del Consiglio.
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