Italian Premier Matteo Renzi with mayor Giusi Nicolini in Lampedusa, 25 March 2016. Renzi said after a migrant management meeting on the island on Friday that the EU can't ignore "great emergencies". He said "a message goes out to Europe from Lampedusa: this is not periphery, far from the eyes of Europe but a place of beauty that has enabled thousands of lives to be saved". ANSA / US PALAZZO CHIGI - TIBERIO BARCHIELLI - PRESS OFFICE +++ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING+++

Renzi a Lampedusa: ‘Emergenza, Ue non faccia finta di niente’

Lampedusa non è solo frontiera, non è periferia lontana dagli occhi ma è il cuore spirituale dell’Europa. Nelle ore in cui la scena è occupata dalla caccia ai responsabili dell’attentato a Bruxelles, il premier vola sull’estremo lembo d’Italia, più a Sud di Tunisi. Perché Lampedusa, spiega, può insegnare all’Ue a restare umana. E’ un monito a non far finta di niente di fronte alle grandi emergenze del nostro tempo. Ed è l’occasione per ribadire che la risposta alle paure non è chiudersi, trincerarsi dietro muri e frontiere. Lampedusa si prepara alla bella stagione, che potrebbe portare una nuova ondata di sbarchi dalla Libia. Centinaia di migliaia di persone, è l’allarme lanciato dal ministro della Difesa francese, sono in attesa di partire dalle coste libiche. E nelle parole dei cittadini che Renzi incontra in un’assemblea pubblica nel municipio dell’isola, emerge la preoccupazione per le notizie che giungono da Tripoli, insieme all’invito al governo a non abbandonare la linea di prudenza seguita finora su un possibile intervento: ‘La guerra, vista da qua giù, fa più paura. Ma il problema principale per noi non è il soccorso a centinaia di migliaia di persone, perché si può benissimo sopravvivere se ci si organizza bene’, sottolinea il sindaco Giusi Nicolini, che non si stanca di ripetere che non sono terroristi le persone che arrivano stipate sui barconi, ma uomini, donne e bambini che sfidano il mare a rischio della vita per fuggire da povertà e guerre. Ai lampedusani che cercano di aiutarli, spiega allora il sindaco, quel che serve è ridurre la distanza e la marginalità dall’Europa. Sentirsi meno soli, sia nei giorni dell’emergenza, che nel quotidiano. Il premier assicura il sostegno del governo e fa tappa alla spiaggia dei conigli e all’opera che simboleggia la porta d’Europa, per ricordare soprattutto ai turisti stranieri che Lampedusa è anche uno dei luoghi più belli d’Europa. Ma è sul messaggio politico di accoglienza e richiamo alla responsabilità dell’intera Ue, che il presidente del Consiglio prova a tornare, sia pure senza allarmismi sulla imminente stagione degli sbarchi. Perché fatica a concretizzarsi una risposta europea all’emergenza migranti, così come una reazione con strumenti comuni alla minaccia terroristica. E allora la data scelta per la visita a Lampedusa non è casuale. Il 25 marzo del 1957 fu firmato a Roma il trattato istitutivo della Comunità europea. Oggi, 25 marzo, bisogna ricordarsi, sottolinea Renzi, dei valori che ispirarono i fondatori della Cee: ‘Guai a pensare che bastino risposte superficiali. Compito dell’Europa è tenere insieme la nostra identità con i nostri valori. Questo a Lampedusa lo sanno fare perfettamente. Qui si sono salvate migliaia di vite, qui ci sono i protagonisti di Fuocammare’, il film che ha vinto l’Orso d’oro a Berlino.

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