Il leader di Italia Viva Matteo Renzi riapre la partita del Mes e lancia la sfida al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Per l’ex premier proprio il Mes rappresenterà un banco di prova per capire se Conte sia alla guida dell’Italia o “dei grillini“.
Nella prima parte della sua intervista ai microfoni de la Repubblica, Matteo Renzi affronta uno dei temi caldi della politica italiana: il referendum sul taglio dei parlamentari. “Non condivido chi parla di attacco alla democrazia, ma neanche l’entusiasmo grillino sulla svolta storica. Non è una svolta, è uno spot: taglia i i parlamentari, ma lascia intatti i problemi del bicameralismo perfetto”.
Il leader di Italia Viva ha poi parlato della possibilità di alleanze strutturali all’interno del governo. “Ho mandato a casa Salvini perché non volevo morire leghista, ma certo non voglio vivere grillino o giustizialista. In Liguria, a Sassari, a Pomigliano stanno insieme su una piattaforma filogrillina, noi corriamo da soli. Meglio soli che male accompagnati”.
“Da ottobre iniziano tempi durissimi. O c’è un esecutivo politico forte, come spero, o si farà strada l’ipotesi di un governo tecnico o di unità nazionale. Draghi è il nome più credibile, una riserva della Repubblica. E il suo discorso di Rimini è molto bello. Eviterei però di tirarlo per la giacchetta. Non adesso almeno”. E a proposito di Europa è inevitabile un passaggio sul Mes: “Credo che Conte debba battere un colpo. Dire no al fondo è un suicidio per un Paese indebitato. Che stiamo aspettando? Dal Mes capiremo che vuol fare Conte da grande. Se chiede il Mes significa che vuole guidare l’Italia. Se non chiede il Mes, significa che vuole guidare solo i grillini. A lui la scelta“.