Il segretario del Pd Matteo Renzi sul palco della Leopolda, Firenze, 25 novembre 2017. ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

Renzi bandisce alleanze da Leopolda, equivoco Pisapia-Ap

Si è chiusa ieri sera, sulle note di ‘It’s my house’ di Mika, la seconda giornata della Leopolda con un confronto tra il commissario alla spending review Yoram Gutgeld ed il giornalista del Corriere Federico Fubini sulla politica economica dei Mille Giorni. Oggi si riprende alle 9,30 con interventi dal palco fino alla chiusura alle 12 con il discorso di Matteo Renzi.

Matteo Renzi bandisce il tormentone delle alleanze dalla Leopolda, preferendo mixare nei tavoli e sul palco la rivendicazione di quanto fatto con le molte testimonianze di protagonisti di storie di riscatto. Non una novità per la kermesse renziana che non ha mai amato il politichese ma certo è anomalo che, a pochi mesi dalle elezioni, alla stazione fiorentina siano scomparsi alleati e nodi delle alleanze. Chi invece prova, non senza fatica, a decidere il suo percorso è Giuliano Pisapia che  è caduto in quello che i suoi chiamano un equivoco: ad un convegno dei cattolici democratici sembra aprire ad Angelino Alfano ma in realtà, corregge poi, apriva al ‘centro ma non al centrodestra’, per lui rappresentato da Ap su cui, giura, resta il veto. Il leader dem si è imposto e ha chiesto ai suoi di tenere fuori dalla Leopolda l’immagine di un Pd tutto concentrato ad allargare le alleanze o a discutere su collegi e candidature. Dei quasi 90 tavoli non uno si è addentrato sul futuro del centrosinistra. L’unico che, dal palco, fa un cenno alla direzione da prendere è Marco Minniti che ritiene ‘importante uno sforzo unitario’ del centrosinistra ma soprattutto che per dare forza a questo impegno serva un Pd unito.

‘Resta lontano dalla Leopolda l’uomo della trattativa, Piero Fassino che oggi si è presentato a Roma all’iniziativa di Tabacci e Franco Monaco alla quale c’era anche l’ex sindaco di Milano. ‘Noi vogliamo costruire un campo aperto, largo e progressista’, dice Pisapia rispondendo ai giornalisti ad una domanda sull’avvicinamento di Ap, o almeno di Alfano e Lorenzin, al Pd. Quando il leader di Cp capisce di essere stato equivocato, prende la parola dal palco per chiarire: ‘Un mio sì ad Alfano è una notizia infondata, una bufala, io sono coerente’, dice mentre i suoi si attivano per chiarire che Pisapia apriva ai cattolici democratici promotori del convegno romano e non al ministro degli Esteri.

In realtà, i dirigenti alla Leopolda non si erano fatti grandi illusioni sulla svolta di Pisapia. Chiuso del tutto il confronto con Mdp: ‘Ci hanno detto no in un incontro ufficiale e noi rispettiamo’, chiarisce Matteo Richetti escludendo rilanci nel discorso di Matteo Renzi che oggi chiuderà la Leolpolda.

Lontano da Firenze ma sempre convinto della necessità di fare ogni sforzo per allargare il centrosinistra è il premier Paolo Gentiloni, impegnato nella missione in Africa: ‘Le coalizioni possono essere faticose ma molto meglio averle che non averle, comunque funzionino. ..’.

 

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