“I conservatori non mollano, ma l’Italia cambierà, dalla legge elettorale al lavoro”.
Il segretario del PD attacca quanti, anche all’interno del suo partito, cercano di ostacolarlo sulla strada delle riforme, contestandogli l’accordo con Berlusconi. Sulla legge elettorale a proposito delle preferenze è sordo alle richieste dei partiti piccoli e afferma: – “Niente ricatti da parte dei piccoli partiti. Chi vince governa“.
Sulla riforma di Camera e Senato resta blindato l’accordo con Forza Italia: abolizione del Senato con la creazione di un Senato delle autonomie, niente rimborsi ai senatori e riduzione del numero dei parlamentari a 315; nuova composizione delle Province e senza elezione a maggio, con la scadenza naturale dei consigli. Per le Regioni stop ai rimborsi facili ed istituzione di un tetto massimo e via privilegi.
Intanto infuriano le polemiche tra gli uomini del PD e Brunetta dopo le sue dichiarazioni con cui avrebbe fatto intendere che dopo l’approvazione della legge elettorale si va al voto.
Alfano invece insiste sulle preferenze in quanto consentirebbero all’elettore di scegliere il proprio rappresentante e, insistendo per il Governo Letta, chiede alle forze che lo sostengono l’ accordo per un anno in modo da poter realizzare il varo della legge elettorale, riforme in materia di lavoro e riforme di Camera e Senato.