‘La parola rottamazione non la mettero’ mai in soffitta. E’ la mia parola. Ma condivido Richetti quando dice di essere piu’ inclusivi’, afferma Matteo Renzi a Rtl. Ma non ne posso piu’ di parlare di noi. C’e’ un italiano interessato a chi torna in Parlamento? Che gliene frega a cosa accade in Parlamento. Smettiamo, aggiunge il segretario Pd, di parlare di noi. Saremo credibili se parliamo di tasse, di pensioni, non di correnti interne.
‘Ho sbagliato a comunicare, ad esempio, ho presentato gli 80 euro come una televendita’, ha detto l’ex premier, ma con un accento meneghino, imitando un po’ la voce di Silvio Berlusconi. Il conduttore, notando l’inflessione particolare, gli chiede: ‘Ha fatto la voce di Berlusconi o Vanna Marchi’. E Renzi, risponde: ‘A tutti e due, senno’ creiamo un caso politico’.
‘A D’Alema gli auguro lunga vita. Auguri’, afferma Renzi citando la frase di D’Alema secondo cui vivra’ per contrastare la carriera politica del segretario Pd.
La staffetta del febbraio 2014 con Enrico Letta al governo del Paese non fu un’oscura manovra di palazzo. Parola di Matteo Renzi. Nel libro ‘Avanti’, che oggi viene presentato dall’autore, l’ex premier smentisce cronisti politici e commentatori e racconta la sua versione.
Il primo a suggerirgli di sostituire Letta alla guida dell’esecutivo in virtù della vittoria alle primarie sarebbe stato Roberto Speranza, allora capogruppo del Pd, con queste parole: ‘Matteo, così non andiamo da nessuna parte. Rilancia tu il Paese, andando a governare’. Nessun ‘golpe’ dunque, ma la decisione di un cambio di passo nata in seno al Pd, in accordo con la minoranza bersaniana.