Il nostro Presidente del Consiglio, seppure armato di buona volontà, non riuscirà a realizzare le riforme annunciate a più riprese per un semplice motivo che è quello relativo alla derattizzazione del Palazzo. Infatti la struttura organizzativa della nostra burocrazia è ben radicata e difficilmente in breve tempo sarà possibile sradicare la mala pianta senza andare a cozzare con interessi occulti e potenti che si annidano dentro e fuori il Palazzo. La Oligarchia che attanaglia il nostro Paese ha radici profonde ed i neofeudatari che la dirigono si opporranno con tutte le forze a qualsiasi cambiamento, in quanto lo stesso a livello psicologico viene accettato con difficoltà da ciascuno di noi; figuriamoci se il cambiamento riguarda strutture ben organizzate e radicate e assolutamente interessate a curare i propri interessi . Infatti, mentre si parla di sburocratizzazione del sistema si continua ad emanare leggi che alimentano la burocrazia con tutta una serie di adempimenti che i cittadini devono svolgere, perdendo del tempo prezioso che dovrebbe essere dedicato al lavoro e quindi alla produzione. Le prime avvisaglie di ciò che è stato detto in precedenza si sono viste non appena si è accennato al livellamento al ribasso degli emolumenti ai manager pubblici , che alla notizia hanno minacciato di dimettersi e creando prima di qualsiasi provvedimento legislativo un problema, ma questo avverrà in tutti i settori e così il tempo passerà intorno a centinaia di tavoli con discussioni infinite. Pertanto la terapia d’ urto che serve al Paese non sarà di facile realizzazione e né tanto meno riforme parziali e approssimative ,vista la situazione in cui ci troviamo , possono risolvere i problemi che angustiano il Paese.
Antonio Gambino