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Rimborsi forfettari a tutti i truffati delle quattro banche salvate dal governo, per chiudere una brutta pagina. E nomi di comprovata esperienza al vertice degli apparati di sicurezza, per porre fine alla ridda di voci che accreditava la scelta di amici. Con questa doppia mossa, Matteo Renzi prova ad archiviare alcune delle tante polemiche che segnano questa fase del suo governo. In Consiglio dei ministri porta il decreto sulle banche e le nomine di Polizia, Finanza, Servizi e Marina, passaggi attesi da tempo. E chiude così una giornata scandita in positivo dai dati sull’occupazione in calo e dall’incontro con il vicepresidente americano Joe Biden, ma segnata in negativo da nuovi scontri di piazza a Pisa tra manifestanti contro il governo e le forze dell’ordine: ‘Siamo in un momento particolare della vita del Paese, la crescita è tornata a prendere residenza in Italia e i livelli inaccettabili di disoccupazione diminuiscono, ma vorremmo vedere dati molto più forti. Adesso affrontiamo le nuove sfide’, afferma il presidente del Consiglio nella cerimonia di consegna dei diplomi a 60 ‘caschi blu’ della cultura. Li incontra subito dopo aver concluso un’ora di colloquio a Palazzo Chigi con Biden. Con il vicepresidente Usa rivendica i risultati economici dell’Italia e lo stupisce facendogli osservare che l’Italia adesso è il Paese più stabile d’Europa. E naturalmente con lui affronta i dossier internazionali. Dall’Ucraina, alla Siria. Dall’Iraq, dove soldati italiani proteggeranno la diga di Mosul, alla Libia, dove viene ribadito l’impegno, nell’ambito di un percorso definito dall’Onu, a sostegno del governo di Al Serraj. Ma è il fronte della politica interna quello più caldo. Renzi ha affrontato i temi al centro dell’agenda in una cena riservata al Quirinale con il presidente Sergio Mattarella giovedì sera. Appuntamento obbligato visto l’attenzione che il Colle dedica ai vertici militari e alla sicurezza del Paese. L’incontro evidentemente è positivo e permette al premier di chiudere una partita aperta da settimane. Un confronto che ha visto porre dal capo dello Stato osservazioni e raccomandazioni, di tempi e di metodo. Renzi ha però spinto per gestire il delicato pacchetto di nomine in una sola tornata, senza aspettare le singole scadenze. Unico rinvio, la nomina di Marco Carrai come consulente per la cybersecurity e i big data, scelta oggetto di dure polemiche politiche. Ma Renzi sul punto non molla, rivendica il diritto ad avere amici che sono anche “grandissimi professionisti” nel suo staff, e annuncia che Carrai approderà a Palazzo Chigi la prossima settimana. Quanto alle altre scelte, dopo averle ufficializzate in Consiglio dei ministri, rivendica che sono personalità di comprovata esperienza scelte con trasparenza totale, senza nessuna cordata. Franco Gabrielli alla Polizia, Alessandro Pansa al Dis, Mario Parente all’Aisi, Giorgio Toschi alla Guardia di Finanza. In Cdm arriva anche il via libera al bando sulla banda ultra larga e il decreto missioni. Ma è il capitolo banche quello più delicato e corposo. Dopo aver discusso per mesi, il governo ottiene dall’Ue di rimborsare gli obbligazionisti delle quattro banche salvate dal governo con indennizzi forfettari. E Renzi sposta in avanti lo spartiacque tra chi ha il rimborso a forfait e chi dovrà ricorrere agli arbitrati. Poi rivendica: ‘I governi del passato non sono intervenuti sul sistema bancario, noi sì. Abbiamo salvato i correntisti e la polemica è stata volutamente strumentale perché non vi è stato alcun favore per i manager che sono stati sanzionati. Siamo stati rigorosi e seri’, è il messaggio del premier a chi dall’opposizione continua ad attaccare il governo e chiamare in causa il padre del ministro Boschi, che era vicepresidente di Banca Etruria: ‘Fatemela dire alla Renzi, perchè non c’è un centesimo speso dai cittadini, non c’è un truffato che non riprenda i soldi e nessuno che possa dire che non ci sia stata attenzione da parte del governo. Noi siamo dalla parte dei truffati’.
