L’accordo sulla Grecia può essere fatto anche nella giornata di domani dai ministri dell’Economia, afferma Renzi nella conferenza stampa al termine dell’incontro con il primo ministro irlandese Enda Kenny. Tuttavia per il premier la vera questione non si risolverà domenica o sabato con un accordo sulla Grecia ma continuerà finché non si avrà il coraggio di dire che c’è bisogno di una discussione in più sulla crescita, e una in meno sull’austerity. Ovvero, più sui valori e meno sui quattrini. In tal senso importanti saranno i prossimi mesi per cogliere compiutamente il nuovo corso europeo. «La comunicazione della Commissione sulla flessibilità e il piano Juncker vanno bene ma sono ancora troppo timidi» nota il premier. L’Italia in questo anno ha messo in fila una serie di riforme e non c’è nessun Paese in Europa che abbia fatto così tante riforme in così poco tempo. I dati di oggi sull’occupazione, la produzione industriale e la crescita sono ancora bassi rispetto a quello che possiamo fare ma più alti del recente passato. Questo perché quando si fanno le riforme le cose cambiano. Per Renzi la dinamica positiva osservata è comunque il segnale di un’inversione di tendenza non certo trascurabile. Richiamando le doti di leadership, di visione e di saggezza di Enda Kenny, Renzi ammette che nelle sedute del Consiglio europeo è tra quelli che a volte fa sentire la sua voce in modo forse non troppo diplomatico, ma lui è saggio e ci richiama ai valori comuni dell’identità europea che sono molto importanti soprattutto in questo momento storico. “Mi piace l’energia di Renzi, mi piace la sua efficienza in Italia e in Europa”, dice di rimando Enda Kenny invitando Renzi in Irlanda il prossimo anno. “Sono stato colpito dall’Expo, il padiglione italiano è magnifico”, ha aggiunto Kenny.
Luigi Viscardi