Renzi e Schlein divisi anche sulle primarie: ‘Schlein: stop alle primarie; Renzi: primarie il 3 marzo’

Ritorna con Elly Schlein  il dibattito nel Pd sulle primarie. E’ un  paradosso che la leader eletta con il metodo delle primaria oggi dica che si fanno ‘solo quando serve’.

E’ noto che i politici di ogni orientamento tendono a giudicare le regole del gioco in base ai loro obiettivi e alle loro convenienze di breve termine. Vale per le leggi elettorali e per le regole della democrazia interna ai partiti. Dal 2007 a oggi nel Pd le componenti storicamente più critiche verso le primarie aperte, da loro considerate un affronto per la comunità dei dirigenti e degli iscritti, sono diventati nel 2023 sostenitori di primarie apertissime, che hanno addirittura consentito a esponenti di altre forze politiche, come Elly Schlein, di candidarsi alla guida del partito. Per fare un altro esempio importante, le primarie furono al centro delle promesse di Meloni e Crosetto al momento della fondazione di Fratelli d’Italia, e sono ancora previste come metodo ordinario di selezione dei candidati nello statuto di quel partito, ma la pratica è poi andata in tutt’altra direzione.

Dunque, non troviamo insolito e strano che  Elly Schlein porti avanti la   tesi secondo cui le “primarie si fanno solo quando servono, cioè quando lo dico io”.

Ora è evidente che la scelta di identificare i candidati alla presidenza di Regione attraverso un negoziato bilaterale Conte-Schlein sia in palese contrasto con il mito fondativo delle primarie. Un mito condiviso, seppure in forme diverse, da entrambi i partiti di cui Conte e Schlein sono arrivati a capo dall’esterno, cioè senza appartenere alla comunità degli iscritti. Ma è anche evidente che con le primarie non è possibile cambiare la classe dirigente ad immagine dei leader e della loro linea né stipulare accordi di coalizione tra eguali, come Pd e M5s sono nel frattempo diventati.

“Siamo pronti a fare le primarie del centrosinistra il 3 marzo: Sara Funaro, Cecilia Del Re, Stefania Saccardi fate le primarie! Se questo non accadrà siamo pronti con la lista ‘Stefania per Firenze’”,  ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, conversando con i giornalisti dopo la conferenza stampa con cui ha presentato la candidatura a sindaco di Iv per Firenze di Stefania Saccardi. Attuale vice governatore della Regione Toscana.

Renzi ha sfruttato l’occasione per attaccare il Pd: “Chi è forte non ha paura delle primarie. Nel 2014 Dario Nardella, che aveva l’83% dei consensi, andò alle primarie. Nel 2009 io ho avuto la possibilità di diventare sindaco grazie alle primarie. Grazie a quelle stesse primarie, nel 2009 Sara Funaro ha avuto la chance di avvicinarsi alla politica, candidandosi nella Lista Renzi. Le primarie non sono un giocattolo per addetti ai lavori. Non siamo noi che siamo venuti via dal Pd. È il Pd fiorentino che sta tradendo se stesso”.

Puntuale  giunge l’annuncio che nessuno si aspettava: “Noi il 3 marzo vorremmo organizzare delle primarie di coalizione. Invitiamo a partecipare Cecilia Del Re e anche la stessa Sara Funaro. Chi vince poi governerà Firenze. Chi ha paura delle primarie ha paura della democrazia”. Cecilia Del Re è l’ex assessora all’urbanistica, record woman di preferenze alle ultime elezioni comunali che puntava a diventare la prossima sindaca di Firenze. Sara Funaro è l’assessora al Welfare scelta dal Pd come candidato sindaco di Firenze senza passare per le primarie.

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