‘Non solo abbiamo confermato il taglio dell’Irap e la copertura degli 80 euro, ma abbiamo anche eliminato le tasse sulla prima casa, le tasse agricole e gli 80 euro sono anche per tutte le forze dell’ordine. L’economia torna su e le tasse vanno giù’, scrive Matteo Renzi nella sua enews. Il 2015 ha visto l’approvazione di leggi attese da molto tempo. E spesso passate sotto silenzio. Dall’art. 18 alla legge elettorale, dalla tassa sulla prima casa all’Expo, dalla flessibilità al bicameralismo paritario, ci sono alcuni argomenti di cui i politici prima di noi hanno parlato per anni senza realizzare granché. Poi il premier segnala i prossimi impegni del governo: ‘Siamo ancora in pista per i diritti civili (ius soli, civil partnership, servizio civile e terzo settore), per i decreti legislativi di attuazione alla riforme della Pubblica Amministrazione e della Scuole, per le misure di sostegno al credito. Renzi, in pratica, traccia un bilancio dei risultati messi a segno nel 2015 in cui sottolinea che un anno fa chiedevamo flessibilità all’Unione Europea. Adesso la flessibilità fa parte delle regole e vale fino all’1% del Pil, che per l’Italia vuol dire oltre 16 miliardi di euro. Sul Sud il presidente del Consiglio afferma che il suo governo è quello che di più si è speso per il Mezzogiorno. Sulla politica estera rivendica un aumento di peso del paese: ‘Un anno fa l’Italia assisteva ai colloqui di Vienna sull’Iran dalla televisione, perché non eravamo invitati. Adesso siamo protagonisti sia a Vienna sulla Siria, che a Roma e New York sulla Libia. Un italiano sta per assumere la guida dell’alto commissariato per i profughi, un’italiana sta per assumere la guida del Cern. L’Italia è tornata’. Sulla legge elettorale dice che un anno fa dicevano che l’Italicum sembrava incagliato in Parlamento. Adesso abbiamo una legge elettorale che garantisce la scelta dei cittadini e la stabilità del Governo: ‘Un impegno mantenuto’. Un passaggio è dedicato anche all’Expo e agli scettici perché un anno fa i gufi preconizzavano e auspicavano il fallimento dell’Expo, mentre adesso possiamo dire che è stato un successo. E l’agroalimentare italiano vola come export più del doppio degli altri prodotti che esportiamo. In un altro passaggio è stato annunciato anche che i primi decreti della riforma della Pubblica Amministrazione passeranno all’attenzione del Consiglio dei ministri a gennaio.
Cocis