Renzi: ‘Flessibilità su pensioni e abolizione del bollo auto’

‘Ci siamo impegnati sulla questione delle pensioni a intervenire nella legge di Stabilità 2017, ha detto Matteo Renzi #Matteorisponde: ‘Quello su cui stiamo lavorando è creare un meccanismo che, sempre a proposito delle pensioni, si chiamerà ‘Ape’, c’è già il simbolo, il nome, ne abbiamo parlato con l’Inps e sarà lo strumento in vigore con la legge di Stabilità del 2017 con cui chi vorrà potrà anticipare con una decurtazione economica l’ingresso in pensione solo un certo periodo di tempo. Ci confronteremo con i sindacati, i datori di lavoro, l’Europa. Il nostro progetto è pronto, c’è il logo e l’operazione va incontro ai nati tra il ’51 e il ’53’. Questo è stato solo il primo annuncio perché il premier si è prodotto attraverso diversi annunci, alcuni sotto forma di promesse, altri con una maggiore consistenza. Gli altri sono rappresentati dalla possibile abolizione del bollo auto con l’aumento del prezzo della benzina; il bonus di 80 euro allargato agli immigrati con permesso di soggiorno e le semplificazioni per gli ‘utenti’ di Equitalia. Per Renzi si è aperta la stagione elettorale più importante, con le elezioni amministrative prima, e poi con il referendum istituzionale di metà ottobre. In vista di queste due sfide, il capo del governo ritiene di dover mettere in cassa il maggior numero di realizzazioni possibile. Anche perché i sondaggi non lo gratificano. Per la conquista di Roma le rilevazioni indicano la candidata del Cinque Stelle in forte ascesa, con percentuali sopra il 35%, mentre l’ultimo sondaggio di Euromedia Research segnala un costante arretramento nella fiducia nei confronti del governo (-0,2 per cento, ennesimo calo nelle ultime settimane), del presidente del Consiglio (-0,4 per cento) e anche del Pd, arretrato al 30,5 per cento, solo quattro punti in più del Cinque Stelle, salito al 26,5.  Riguardo l’abolizione del bollo auto, aumentando ‘ragionevolmente’ le accise, non è la prima volta che Renzi ci pensa. L’idea, poi accantonata, era già stata lanciata lo scorso anno al momento di varare la legge di stabilità. Per Renzi è un’idea intelligente e concreta perché pagherebbe di più chi inquina. Il problema reale è rappresentato dal come coprire i 6,5 miliardi di gettito che assicura questa tassa. La soluzione l’ha data nei giorni scorsi una proposta di legge presentata da un deputato di ‘Fare!’, il movimento di Flavio Tosi. Che in pratica prevede di sostituire l’imposta di possesso, una delle tasse più odiate dagli italiani, con quella sui consumi aumentando l’accisa sui carburanti di circa 15 centesimi al litro. In questo modo si semplificherebbe la vita dei cittadini, e la vita dello Stato che avrebbe un incasso certo a prova di evasione. A guadagnarci sarebbero gli utenti della strada che percorrono pochi chilometri, a cominciare dai pensionati, mentre a perderci sarebbero turisti stranieri, autotrasportatori e chi usa l’auto per lavoro. Inoltre, come si sottolineava, è stato previsto il riconoscimento di un bonus di 500 euro da investire in cultura anche per i diciottenni stranieri con permesso di soggiorno. È questa la proposta presentata dal governo Renzi al Senato in commissione cultura. Tanto è bastato per far scatenare la Lega Nord che ha definito questa novità ‘una mancia elettorale’ dell’esecutivo in vista delle amministrative del giugno prossimo. Dal primo luglio, infine, Equitalia oggi divisa in tre società autonome (Nord, Centro e Sud) sarà una cosa sola. Una sola società, regole uniformi su tutto il territorio nazionale (ed esclusa la Sicilia che ha la sua società di riscossione regionale), meno dirigenti, economie di scala, costi più bassi. Il nuovo corso della società di riscossione è stato già anticipato dal direttore Ernesto Ruffini nelle audizioni parlamentari. L’idea è di far marciare parallelamente riorganizzazione e semplificazioni per i cittadini. Avvisi di pagamento più chiari, fine delle code per ottenere i bollettini di rateizzazione delle multe e massimo utilizzo delle procedure on line.  

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