Renzi lancia la sfida a Grillo: “Se ti impegni sulle riforme, io rinuncio a 40 milioni di rimborsi. Firma qui. Se non ci stai sei un buffone”. Dopo il trionfo alle primarie, con numeri schiaccianti sia tra i mille delegati dell’Assemblea sia in direzione, il rottamatore si prende tutta la scena del Parlamentino Pd, riunita alla Fiera di Milano. La vecchia guardia, da D’Alema a Bersani, è ridotta al ruolo di comparsa, e gli ex sfidanti Gianni Cuperlo e Pippo Civati aspettano alla prova il segretario, consapevoli che gli spazi di manovra della minoranza sulla carta sono stretti. D’altra parte il rottamatore chiarisce subito su quale linea di confine metterà la storia del Pd e non c’è posto per la nostalgia: “O si volta pagina o il passato è confinato in un museo. Casa nostra è sulla frontiera non al museo delle cere”.
Ma una sfida in piena regola che poche ore dopo il comico genovese respingerà al mittente: “In modo provocatorio – spiega Renzi – mi chiedi di rinunciare ai rimborsi elettorali. Ma lo dico io: ‘Beppe, firma qui’. Se ti impegni nel prossimo anno a superare il Senato, a cancellare le province e sulla legge elettorale io rinuncio ai 40 milioni di rimborsi elettorali”. Parlamentari e dipendenti Pd tirano un sospiro di sollievo, certi che il leader M5S non accetterà mai un confronto e Renzi non restituirà le quote del finanziamento pubblico.