Matteo Renzi, in un’intervista a Repubblica, e in riferimento al piano per il Monte dei Paschi di Siena, spiega: ‘Sul salvataggio delle banche, dopo il 2013, ci sono dei vincoli complicati da spiegare. In termini semplici si dice che se vogliamo fare un intervento pubblico bisogna che paghino anche i cittadini. E io non voglio che per le responsabilità dei politici del passato, e dei banchieri del passato, paghino i cittadini di oggi. Non è un fatto di consenso, è un fatto di giustizia. Paghi chi ha sbagliato, non la gente comune. Con Padoan abbiamo agito all’unisono, incoraggiando una soluzione di mercato. La Bce e il Cda hanno fatto poi la scelta che hanno ritenuto più solida’. Addita, poi, le responsabilità enormi di una parte politica della sinistra, romana e senese, e in generale osserva che da Banca121 in poi certe scelte sono state un suicidio, voluto da una politica impicciona e incapace sia a livello territoriale che nazionale. Il risanamento del Monte dei Paschi non ricadrà, quindi, sulle spalle dei cittadini perchè la soluzione individuata per risolvere la crisi della banca senese è di mercato e non prevede l’impiego di soldi pubblici, nemmeno attraverso la Cassa depositi e prestiti. Renzi evidenzia anche il ruolo importante che avrà il fondo Atlante, costituito dalle banche, nel cancellare la zavorra delle sofferenze della banca senese che potrà perciò lanciare un aumento di capitale una volta completamente ripulita dai crediti incagliati. A me, dice Renzi, interessa proteggere il correntista e il risparmiatore che devono sapere che in Italia c’è un governo che si occupa di loro e non delle poltrone dei consigli d’amministrazione come accaduto troppo spesso in passato. Pertanto, via la politica dalle banche’. Il premier, nonostante il rallentamento dell’economia, esclude il ricorso ad una manovra correttiva per il 2016: ‘Purtroppo ci troviamo a fronteggiare questo meccanismo atroce delle clausole di salvaguardia perché i governi Letta e Monti hanno disseminato di trappole le vecchie finanziarie, ma seguiremo la linea già tenuta fin qui scongiurando un salasso da 15 miliardi, dunque l’Iva non aumenterà. E le tasse continueranno a scendere, perché andremo avanti sul taglio dell’Ires’.
Cocis