‘Domenica 1° maggio onoriamo la Festa del Lavoro non solo con le cerimonie ufficiali ma con un Cipe straordinario che stanzierà 2,5 miliardi di euro sulla ricerca e un miliardo di euro sulla cultura. Il lavoro che verrà in Italia sarà creato anche e soprattutto dalla scommessa sul capitale umano. Pertanto, ricerca e cultura smettono di essere i settori da tagliare e diventano quelli su cui investire’, annuncia il premier Matteo Renzi. Sulle leggi stiamo andando benino e in due anni abbiamo fatto una bella svolta. Riepiloghiamo: ‘Legge sull’Autismo, fatta. Legge sul Terzo settore, siamo alla terza definitiva lettura. Legge sul Dopo di noi, siamo alla seconda definitiva lettura. Legge sulla Cooperazione internazionale, fatta Legge sulle Unioni civili, siamo alla seconda definitiva lettura’. Ma ciò che è fondamentale per me, dice il premier, è che passi il messaggio che sui temi del sociale, del terzo settore, dell’attenzione alla disabilità non basta una legge. Occorre un impegno personale, un coinvolgimento emotivo, la responsabilità affettiva di un Paese che non si lava le mani e lascia tutto in mano alle singole famiglie, ma si fa carico di offrire, e ricevere, amore da questi nostri concittadini. Adesso immagino pure le ironie sui boy scout e tutto il resto, ma posso dire che per me un pezzo della bellezza dell’Italia è la ricchezza strepitosa di associazionismo e volontariato. Renzi ha inoltre reso noto che il governo mette a disposizione altri 480 milioni di euro per l’edilizia scolastica. Ha poi annunciato che lunedì due maggio al Teatro Niccolini di Firenze ci sarà la prima tappa del tour nei teatri in vista al referendum costituzionale di ottobre: ‘La nostra campagna referendaria partirà dal basso. Con il ‘sì’, si cambia, si risparmia, si velocizzano le leggi, si semplifica, si dà stabilità. Si rende l’Italia un Paese più forte e più semplice’. Renzi è ritornato anche sulla necessità di una svolta nella gestione dei fondi Ue: ‘Per troppi anni l’Italia ha buttato via fondi europei. Anche perché la riforma del titolo V e l’eccessiva frammentazione burocratica hanno impedito di spendere questi denari, che pure sono cruciali per la ripresa della nostra economia. Abbiamo cambiato metodo perché firmiamo degli accordi con le singole regioni e con le principali città del sud. Impegni scritti, reciproci. Così noi controlliamo loro, loro controllano noi, e i cittadini controllano entrambi’.
Luigi Viscardi