‘Adesso che mancano poche settimane alle elezioni, è tempo di partire con la campagna elettorale. Chi vuole starci è il benvenuto e avrà pari dignità. Chi se ne è andato avrà il nostro rispetto. Ma adesso si parte’, scrive Matteo Renzi sull’e-news. Rispettiamo, aggiunge, chi ha deciso di non essere della partita, ma noi saremo in campo: vogliamo mettere testa e cuore per vincere le elezioni. Perché pensiamo che questo serva all’Italia, non solo al nostro partito.
Rinunce o non rinunce, prosegue il segretario, il Pd avrà comunque come minimo un alleato al centro e un alleato a sinistra. E il contributo di queste liste sarà in molti collegi determinante per strappare seggi al centrodestra, vedrete. Molti collegi infatti si decideranno sul filo di qualche centinaio di voti. Non capisco perché se rinuncia Di Battista questo è un gesto nobile e coraggioso, se rinunciano Alfano e Pisapia diventi una ritirata. Sarebbe più saggio avere lo stesso rispetto per tutti e tre.
I giornali di queste ore sono pieni di messaggi sulla presunta solitudine del Pd. Sono gli stessi che dicevano che alla Leopolda mi avreste lasciato solo e che non sarebbe venuto nessuno: avete visto come è andata a finire, scrive il leader dem, allegando un link con le foto della grande partecipazione all’ultima kermesse nella nota stazione fiorentina.
Renzi poi parla delle fake news, affermando di non essere preoccupato per la loro dimensione politica: ‘A me preoccupa che la rete non rilanci notizie false e pericolose per i nostri figli. Come quelle di chi attacca i vaccini o le mammografie. O inneggia all’anoressia’. Sulle fake news martedì il Pd presenterà il primo report quindicinale.
Uscita dalla porta, l’Aula di palazzo Madama del Senato, la proposta di legge sui vitalizi, a prima firma Matteo Richetti, prova a rientrare dalla finestra, nella Manovra. Renzi, ritiene, insieme alla polemica sulle banche, la ‘guerra’ sui vitalizi un asset fondamentale da sventolare durante la campagna elettorale. Non foss’altro perché i 5 Stelle ci faranno sopra una campagna martellante. E così, con un inedito asse, sia il Pd sia i grillini hanno presentato due emendamenti per inserire la ‘legge Richetti’ nella manovra che è alla Camera. Difficile però che una proposta di modifica di questo tipo possa superare il vaglio dell’ammissibilità degli uffici di Montecitorio, prima ancora che dell’Aula, spiega un dem ferrato sulla materia. Il presidente della commissione Bilancio, Francesco Boccia, ne sta gestendo i lavori, ma siamo solo agli inizi: gli emendamenti sono oltre 6mila.
Ambienti della commissione spiegano che si entrerà nel vivo solo il 13 dicembre, il che vuol dire che in Aula il testo finale non arriverà prima del 20 dicembre e notano pure che difficilmente gli uffici della Camera daranno l’ok a materie che già il Senato ha definito inammissibili.
Renzi annuncia che il suo viaggio in treno per l’Italia diventerà presto un libro e un film e che, il 16 dicembre, i dem terranno a Reggio Emilia un’iniziativa con Gentiloni, ministri e amministratori locali ‘in nome del Tricolore’. Una dimostrazione dell’asse tra l’attuale premier e il leader Pd, che ieri su Twitter ha accolto con toni amichevoli un suggerimento di Carlo Calenda. Per quanto riguarda le alleanze, Renzi si limita a dire ai suoi che ‘senza D’Alema e tutti gli altri, noi saremo più forti’.