Il premier Matteo Renzi durante il suo intervento al Teatro della Pergola a Firenze, 28 novembre 2015. ANSA/TIBERIO BARCHIELLI/UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI ++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

Renzi: ‘Il terrorismo è pericolo e rafforzeremo la cyber-security’

Siamo di fronte ad un nemico pericoloso, nessuno può sottovalutarlo, i terroristi vogliono disintegrare il nostro modo di vivere, ecco perchè stiamo insistendo con la cyber-security e diamo un contributo alle forze di sicurezza, dice il premier Matteo Renzi al Teatro della Pergola a Firenze inaugurando la Festa della Toscana che ricorda l’abolizione della pena di morte: ‘Il terrorismo è un nemico molto pericoloso e c’è bisogno di una reazione delle nostre comunità, fatte di valori e di bellezza. Quando un ragazzo arriva a costruirsi una cintura, a farsi saltare in aria, a mettere in gioco la propria esistenza è chiaro che siamo di fronte ad un nemico molto pericoloso, nessuno di noi può far finta di nulla, nessuno può sottovalutarlo. I terroristi vogliono disintegrare il nostro modo di vivere, ecco perché stiamo cercando di insistere con la cyber-security e stiamo cercando di valorizzare di più e meglio le nostre forze dell’ordine, il nostro contributo militare, il nostro contributo alla sicurezza. Tutte cose giustissime da fare, e le facciamo. Ma accanto a questo c’è bisogno di una reazione delle nostre comunità. Noi non siamo uomini e donne chiusi dentro un fortino, noi siamo delle comunità che hanno un’anima e l’Italia è una comunità fatta di valori e di bellezza. Ecco perché per ogni centesimo che investiamo nella sicurezza, investiamo in cultura ed educazione. Ecco perché per ogni videocamera messa agli angoli delle strade, ci deve essere un videomaker, ci deve essere un regista teatrale, ci deve essere uno che sperimenta innovazioni. Questo non vuol dire non avere precauzioni perché nessuno al mondo è sicuro, ma i terroristi vogliono farci vivere nella paura e vogliono distruggere il nostro modo di vivere’. Abbiamo bisogno di ricordarci chi siamo sempre stati, afferma poi il premier, e lo dico dopo gli attentati di Parigi, e pensando a Pietro Leopoldo, il primo ad abolire la pena di morte e la tortura nell’interrogatorio. Anche l’Unione europea prova ad armarsi contro il fondamentalismo islamico ed a   Bruxelles stanno cercando di mettere a punto un piano operativo per contrastare il jihad e prevenire attacchi come quello che lo scorso 13 novembre ha messo in ginocchio la Francia. Nella bozza articolata in cinque punti, la misura più dura riguarda sicuramente le frontiere dell’area Schengen. Tutti i passeggeri dei voli saranno schedati e i dati verranno conservati per essere a disposizione delle forze dell’ordine. Novità importanti riguarderanno poi il web che sarà controllato periodicamente e i contenuti ritenuti più pericolosi saranno censurati o rimossi. Le chat, anche quelle sulle piattaforme non convenzionali, come le console per videogiochi, saranno accessibili agli investigatori. L’obiettivo di Bruxelles è approvare entro la fine dell’anno le norme che regolano la gestione dati dei passeggeri e i controlli sul web. Per gli altri punti del piano, tra cui le misure più restrittive sull’acquisto e il commercio delle armi, bisognerà aspettare i primi mesi del 2016, anche se all’interno dell’Unione europea c’è chi assicura che anche per questa seconda parte della normativa la tempistica resterà serrata. L’obiettivo principale resta, però, la stretta a internet che, come hanno dimostrato il blitz alla redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo e i più recenti attacchi a Parigi, è il principale strumento per reclutare aspiranti jihadisti e soprattutto organizzare materialmente gli attentati. In rete, si legge in uno stralcio del documento anticipato da ‘Repubblica’, ci sono 46mila account Twitter che vengono usati dai sostenitori dell’Isis dai quali quotidianamente vengono diffusi almeno 90mila tra tweet e interventi su altre piattaforme. Per contrastare questo dilagare di odio gli esperti dell’Unione europea stanno studiando un protocollo antiradicalizzazione, l’European Union IT form. Il prossimo 3 dicembre i ministri degli Interni Ue incontreranno i giganti del web (Twitter, Facebook, Microsoft, Apple, Archive.org) per arrivare alla costituzione della Piattaforma centrale europea. Con l’industria del web il 3 dicembre si discuterà anche di come, all’occorrenza, permettere alle forze di polizia, di controllare le comunicazioni su quelle piattaforme fino ad oggi considerate criptate, o comunque difficili da intercettare. Tutti i dati, che verranno raccolti sul web, saranno stoccati nelle banche dati del Counter Terrorism Center che si trova all’Aia. Qui dovrebbero, poi, confluire anche i dati ricavati dal Passenger name record (Pnr), ovvero il codice numerico associato a ciascun passeggere che acquista un biglietto aereo. Il Passenger name record conterrà tutti i dettagli, anche personali, del viaggio. Al Counter Terrorism Center dell’Aia spetterà poi il compito di far dialogare i servizi di intelligence di tutta Europa mettendo a disposizione le informazioni più rilevanti. Dal primo gennaio il ounter Terrorism Center dell’Aia monitorerà i passeggeri che si muovono dall’interno all’esterno dell’Europa. Il piano di sicurezza prevede anche altre due misure che riguardano il traffico di armi. I leader dell’Unione europea vorrebbero arrivare a sottoscrivere una procedura unica a tutti i paesi per la disattivazione delle armi da fuoco e dare la possibilità di congelare i beni dei terroristi applicando un protocollo simile alle misure di prevenzione mafiose.

Cocis

Circa Roberto Cristiano

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